Vittoria – “Le settimane di lockdown, nella scorsa primavera, ma anche l’ultimo periodo di zona rossa, hanno fatto emergere, nella nostra città, nonostante i tanti problemi con cui ci confrontiamo, un nuovo senso di appartenenza ad un comune orizzonte, un ricorso inatteso e spontaneo al senso di comunità che in molti casi si è tradotto in collaborazione tra vicini di casa o residenti nello stesso quartiere ma anche volontariato di associazioni e soggetti più strutturati in favore delle fasce più deboli”. Ad affermarlo è il segretario politico dell’associazione Reset Vittoria, Alessandro Mugnas, il quale ha preso atto di “segnali confortanti che vanno in netta controtendenza rispetto alla prevedibile caccia all’untore. Tutto ciò – continua Mugnas – ha evidenziato l’esistenza di reti sociali molto più solide e radicate rispetto a quanto l’attuale narrazione in tempi non di crisi sia capace di raccontare.
La sfida dell’amministrazione e delle comunità locali sarà quella di rendere stabili tali forme di servizi collaborativi anche rendendoli maggiormente fruibili alle fasce solitamente meno attente al dibattito sulla collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadino. Quanto accaduto, inoltre, ci ha fatto comprendere che sarà sempre più importante digitalizzare anche i processi di partecipazione civica, raccogliendo input da residenti e attori del territorio anche attraverso l’utilizzo di nuove piattaforme digitali che sostituiranno temporaneamente, per poi affiancare, gli incontri in presenza”.
Reset, dunque, chiede che si possano “strutturare, assieme alla comunità ipparina, piani e strategie per adattare le nostre città alla vita post-pandemia. E’ l’unico sistema per non vanificare sforzi ed energie profusi negli ultimi mesi e creare le basi per un nuovo contratto sociale capace di ridurre le diseguaglianze in una città dalle mille contraddizioni come la nostra”.