GENOVA – Un primo tempo a senso unico sbloccato da un rigore di Kessiè. Una ripresa più equilibrata ma comunque favorevole ai rossoneri con il sigillo decisivo di Castillejo che rende inutile la successiva rete di Ekdal. Il Milan batte la Sampdoria, a Marassi, per 2-1, e ottiene la sesta vittoria esterna consecutiva in campionato, come solo nel 1964 e nel 1993 era riuscito a fare. Ma soprattutto mantiene l’imbattibilità stagionale in Serie A e consolida il primato della classifica grazie, ai 26 punti collezionati fin qui, cinque in più dell’Inter, seconda. L’atteggiamento della squadra di Pioli è subito aggressivo al Ferraris ma la prima occasione da gol è di stampo blucerchiato: all’8′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo,
Tonelli esce vincitore da una mischia e di testa indirizza la palla verso l’angolo ma Donnarumma si supera e nega l’1-0 della Sampdoria. La svolta del match si registra solo nel finale: Theo Hernandez svetta di testa su Jankto che tocca con la mano, per Calvarese è rigore e il solito Kessiè dagli undici metri non sbaglia. Nella ripresa Pioli si gioca la carta Hauge e la vivacità del norvegese porta subito ad una prima occasione: passaggio in area per Tonali e tocco mancino dell’azzurro che sbatte sul palo. Dal 60′ la Sampdoria prende coraggio e prova a fare la partita. Ma ogni sforzo è reso vano dal 2-0 del Milan: al 77′ Rebic mette in mezzo e trova Castillejo che al primo pallone toccato firma il raddoppio. Ma il discorso è tutto fuorchè archiviato.
All’82’ da calcio d’angolo Ekdal svetta di testa e la palla carambola oltre la linea di porta regalando ai blucerchiati le speranza di un finale in assedio. Lo stesso Ekdal sfiora il 2-2 nel finale ma il Milan ’’tiene’’ e porta a casa tre punti fondamentali.