ROMA – L’Hellas Verona espugna l’Olimpico e vola al sesto posto. Battuta una Lazio che paga gli errori dei singoli (Lazzari nel primo e Radu nel secondo tempo) e viene sorpassata proprio dai veneti rimanendo a quota 17 punti. La squadra di Inzaghi non riesce a trasformare in energia positiva la qualificazione agli ottavi di Champions League e compie una battuta d’arresto importante. Non basta il solito Caicedo: finisce 1-2. Juric sorprende tutti e non dà punti di riferimento in avanti, schierando Tameze come punta, con Zaccagni e Salcedo a sostegno. La prima vera chance della partita ce l’ha sui piedi Ciro Immobile che scippa il pallone a Barak in area e calcia a lato da posizione favorevole. Risponde l’Hellas al 18′ con un contropiede potenzialmente letale, non rifinito a dovere da Salcedo che conclude alto dal limite.
Attorno alla metà della prima frazione Acerbi avverte un dolore muscolare: inizialmente stringe i denti, poi Inzaghi decide di evitare infortuni peggiori e lo rileva mettendo Hoedt. Sembra profilarsi un pari dopo i primi 45′, ma proprio a ridosso del duplice fischio Lazzari è autore di uno sfortunato e goffo autogol: conclusione col mancino di Dimarco che trova la deviazione dell’ex Spal per lo 0-1. Potrebbe addirittura raddoppiare qualche secondo dopo il Verona, ma Reina si supera a tu per tu con Zaccagni. Nella ripresa la Lazio dà segnali di reazione e si affida al suo ‘uomo della provvidenzà. Spalle alla porta, Caicedo gira improvvisamente col sinistro e batte Silvestri al 56′. Il pareggio dura però pochi minuti.
Una follia di Radu riconsegna il vantaggio ai veneti: retropassaggio sbagliato del difensore su cui si avventa Tameze, il quale scarta Reina e posa nella porta sguarnita al 67’. I padroni di casa si innervosiscono, faticando sempre più a imbastire azioni da gol con un Immobile poco ispirato. Regge il muro issato da Juric nel finale e il Verona fa il colpaccio.