Ragusa – Non si spengono ancora gli echi dell’approvazione in consiglio comunale del piano di spesa 2019 della Legge per Ibla, approvazione avvenuta a maggioranza e senza che ci fosse stata quella “compartecipazione di un percorso comune” inizialmente asserita dall’assessore ai Centri storici, Francesco Barone, visto che poi emendamenti (del Pd) ed atti di indirizzo (del gruppo Insieme) erano stati respinti dalla maggioranza per cui si era arrivato ad una votazione che aveva naturalmente visto la supremazia dei numeri del gruppo Cassìsindaco ed il voto contrario dei dem Chiavola e D’asta e l’astensione di Mirabella (gruppo Insieme) e di Antoci, Federico e Firrincieli (M5). Ed è proprio quest’ultimo, nella qualità di capogruppo, ad avanzare ancora critiche all’operato di amministrazione e maggioranza contestando principalmente che “il milione di euro circa della legge su Ibla con cui è stato allestito il piano di gestione sarebbe dovuto servire, considerata la consistenza relativa delle somme disponibili, per attuare due-tre interventi di notevole importanza tali da lasciare un’impronta e non certo disperdere queste somme in mille rivoli, come per fare contenti tutti ma senza garantire risultati concreti”.
Detto questo Firrincieli passa all’esame di alcuni aspetti non condivisi dai 5 stelle “si è dovuto prendere atto, in questi ultimi mesi del totale fallimento delle politiche di viabilità alternativa o di servizi pubblici innovativi nell’ambito dei centri storici. Così come questa vicenda del marciapiede a sbalzo non ci lascia convinti nonostante il parere favorevole di Soprintendenza e commissione Centri storici”. Si tratta, prosegue Firrincieli “dello stesso errore compiuto con il progetto “IoStoaRagusa” visto che, secondo noi, incentivi di 7-8 mila euro non possono servire realmente ad attivare una impresa commerciale i cui costi di sopravvivenza, come tutti sappiamo, sono ben differenti, molto più elevati”. Anche l’appostamento di somme della legge per Ibla in alcuni capitoli di spesa non viene condiviso dal gruppo pentastellato a nome del quale il capogruppo continua “sono stati previsti 50mila euro per il rifacimento dei bagni pubblici.
Così come altre piccole spese saranno destinate alla sistemazione di un marciapiede, piuttosto che di una basola o di un pavimento. Secondo me, per quanto riguarda i bagni pubblici, si sarebbe dovuto intervenire con le risorse economiche derivanti dalla tassa di soggiorno visto e considerato che, comunque, l’obiettivo, in questo caso, è quello di fornire un servizio puntuale ed efficiente ai visitatori. Mentre, per quanto riguarda gli altri aspetti, non sarebbe più corretto se queste somme fossero appostate nei capitoli riguardanti la manutenzione straordinaria?”. Insomma, per il consigliiere 5 stelle “manca una visione complessiva, una programmazione di massima, circostanze che testimoniano una totale impreparazione da parte di questa amministrazione. Lo ribadisco: le somme del piano di gestione si sarebbero dovute sfruttare in una maniera più proficua”.
Ed infine il discorso economico-finanziario va a parare in un giudizio politico “mentre alcuni assessori tengono in debita considerazione le istanze delle minoranza, dando vita a un rapporto di collaborazione istituzionale che consente di mettere in evidenza le esigenze dei cittadini che alle opposizioni si rivolgono, il sindaco Cassì ha ritenuto opportuno chiudere i battenti del confronto, denotando mancanza di condivisione e soprattutto non accettando contributi e proposte che possono anche arrivare dalle minoranze per garantire risposte importanti alla crescita della nostra città”. (da.di.)