MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) – Hanno fatto ingresso al porto nuovo di Mazara del Vallo, poco prima delle 10.15, i due pescherecci Antartide e Medinea con a bordo i 18 pescatori provenienti da Bengasi dopo 108 giorni di prigionia. Il suono delle sirene ha accolto le imbarcazioni, mentre era palpabile la grande emozione e un’attesa fortissima sulla banchina da parte dei familiari presenti, con un piccolo comitato di accoglienza. Presente anche il sindaco Salvatore Quinci con la fascia tricolore. Prima dello sbarco i medici sono saliti a bordo per effettuare i tamponi e, dopo il primo test rapido risultato per tutti negativo, è stato effettuato un secondo tampone, quello molecolare, il cui esito è atteso solo nel pomeriggio. Le due imbarcazioni sono state scortate per tutto il viaggio di rientro durato circa 48 ore, dopo circa 500 miglia di navigazione nel Mediterrano, da nave Margottini della Marina Militare che, ieri sera ha fatto arrivare un pasto a base di pizza.
Lunghi abbracci tra madri, mogli, figli, fratelli e sorelle, che hanno accolto definitivamente i marittimi. E non sono mancate la lacrime. Poi, finalmente tutti hanno potuto lasciare il porto per ritornare nelle proprie abitazioni, dove ora dovranno passare il periodo di quarantena. ’’Oggi è un giorno di festa. Ogni discussione e ogni recriminazione la lasciamo alle giornate che verranno. Oggi Mazara si scopre più serena e felice: c’è grande emozione. Finalmente finisce un incubo’’, ha detto il sindaco Quinci. Poi, accogliendo i pescatori in banchina rivolto a loro ha aggiunto: ’’Bentornati, vi abbiamo pensato ogni giorno. Le vostre mogli, fratelli, sorelle, padri e madri hanno fatto cose incredibile. In questi giorni non c’è stata mai stata una sola ora in cui siete stati soli. Voi non lo sapevate, ma è stato così’’.
Pietro Marrone, comandante del peschereccio Medinea, ha raccontato: ’’Siamo stati trattati malissimo, ma sono felice di essere qui’’, mentre un altro dei pescatori ha aggiunto: ’’Ci facevano dormire a terra. Cibo scadente. è stato terribile. Non sapevamo nulla di ciò che accadeva in Italia, ci tenevano all’oscuro di tutto’’. Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, presente a Mazara, si è detto ’’lieto del ritorno a casa dei 18 pescatori. Condivido la posizione dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato Maggiore della Difesa, quando sostiene che è arrivato il tempo che le navi militari italiane tornino a presidiare il Mediterraneo, in numero adeguato e con regole d’ingaggio efficaci, per difendere la nostra marina mercantile e quella peschereccia”.
Le sue parole fanno seguito a quelle del primo cittadino, per il quale ’’occorre che l’Unione europea chiami a un tavolo tutti gli attori di quest’area mediterranea per generare modelli produttivi nuovi. La priorità è quella di garantire la tutela ai nostri pescatori, la nostra marineria non può pensare di lavorare in queste condizioni. Bisogna chiedere all’Unione europea una vera nuova politica economica nel Mediterraneo’’.