Catania – L’Etna continua ad avere una forte attività stromboliana. Ieri, 22 dicembre 2020, si è verificato un nuovo episodio parossistico al Cratere di Sud-Est dell’Etna. L’episodio è il terzo negli ultimi dieci giorni e segue, dopo circa 18 ore di calma, l’intensa attività stromboliana e l’episodio parossistico verificatisi nella giornata del 21 dicembre e già registrati dalle reti di sorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OE-INGV). Poco dopo le ore 03:00 (locali) si è registrato un graduale aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico e un’intensificazione dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est. Alle 04:20 era già in corso un trabocco lavico attraverso il settore sud-occidentale del cono del Cratere di Sud-Est, collassato durante il parossismo del 13 dicembre, che alimentava colate laviche verso sud-ovest e sud-est, le quali si sono sovrapposte a quelle del giorno precedente.
Un terzo flusso lavico si è formato da un trabocco sul fianco nord-orientale, dirigendosi verso la Valle del Leone. Verso le ore 05:00, per meno di un’ora, l’attività ha assunto il carattere di fontana di lava, mentre le colate laviche hanno continuato ad avanzare lentamente, per poi arrestarsi del tutto nel corso della tarda mattinata. Si registrano tutt’ora sporadiche esplosioni al cratere Voragine che producono piccoli sbuffi di cenere. L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. In mattinata, personale OE-INGV si è recato nell’area interessata per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno. Ieri sera l’Ingv ha registrato un terremoto di magnitudo Ml 4.6 (Mw 4.4).
L’epicentro è stato localizzato tra le provincie di Ragusa e Caltanissetta, al largo della costa ragusana a 15 km da Vittoria (RG), 16 km da Acate, 17 km da Santa Croce Camerina (RG), 19 km da Gela (CL) e ipocentro a una profondità di circa 30 km.