Ragusa – L’Associazione nazionale commercialisti ha scritto al ministro Gualtieri per rappresentare al titolare del dicastero dell’Economia l’impossibilità per gli intermediari, allo scadere del 28 febbraio 2021, di poter operare per i propri clienti utilizzando lo Spid, sistema che andrà a sostituire gli altri metodi di autenticazione a partire dal 1° marzo e che riguarderà anche imprese e professionisti. Non sarà esente neanche il sistema di accesso all’Agenzia delle Entrate da parte degli intermediari che operano per conto dei clienti nella trasmissione di atti e dichiarazioni e che, ad oggi, agiscono in virtù di una delega. Riportando le perplessità manifestate dal presidente nazionale Marco Cuchel, il presidente di Anc Ragusa Rosa Anna Paolino dice: “Come potrà essere da noi gestito il tutto, se per ogni accesso dovremo richiedere una diversa autorizzazione al soggetto contribuente per poter operare per suo conto?
Il sistema Spid, per come è concepito, è adatto all’utilizzo da parte della persona che agisce in proprio, ma come potrebbe il professionista che si trova ad inviare decine o centinaia di dichiarazioni, entrare nel sistema per ogni singolo contribuente? Dovrebbe forse chiamarlo per avere i codici che appaiono sul suo smartphone? Di notte, magari, quando abitualmente riusciamo ad accedere dopo un pomeriggio di tentativi andati a vuoto per intasamento della rete?”. Anc, quindi, chiede, fino alla soluzione definitiva di questo problema, di poter continuare ad operare tramite un singolo accesso per tutti i clienti tramite il consueto sistema Entratel. Il concreto rischio è che si verifichi un blocco generalizzato dell’operatività degli intermediari e pertanto del regolare invio di atti e dichiarazioni, a scapito dei cittadini ma anche dell’Amministrazione.
“È questa, ci permettiamo di sottolineare – dice ancora Anc Ragusa – una tipica situazione che prende forma a causa della scarsa consapevolezza, da parte dei decisori preposti, su come si applichino in concreto le norme emanate e ancora una volta riportiamo all’attenzione del ministro l’indifferibile necessità di un tavolo tecnico permanente tra i rappresentanti della nostra professione, il Mef e l’Agenzia delle Entrate, affinché criticità come quella a cui ci riferiamo, siano affrontate preventivamente e non si trasformino in emergenze”. E il presidente Paolino aggiunge: “Sconcerta ancor più che, in un periodo storico come questo, in cui i professionisti sono impegnati sul campo per dare supporto alle imprese a non chiudere definitivamente, il Mef possa continuare a creare non semplificazioni ma complicazioni nel mondo delle fiscalità italiana che è bene ricordare risulta essere il sistema più complicato d’Europa”.