ROMA – La riforma dello sport ’’è sbagliata, monca e carente’’. A sostenerlo, in un forum nella sede romana di Italpress, è il presidente della Federazione Italiana Bocce, Marco Giunio De Sanctis. ’’Ha lasciato tutti appesi, c’è un Coni depontenziato da una legge ma nello stesso potenziato dalla legge Melandri, quindi una contraddizione in termini incredibile, oltre che giuridica – prosegue il numero uno della Fib – Abbiamo tre-quattro enti che vigilano e non si capisce a chi spetta la vigilanza, quando il decreto Melandri prevede sia del Coni. Poi c’è Sport e Salute che eroga i finanziamenti, il dipartimento che detta i principi, il Coni ne detta alcuni, e inoltre c’è il Cip che è autonomo. La riforma così non va, il decreto sulla governance è completamente decaduto, quindi speriamo che questo problema si risolva al di là delle sanzioni del Cio e di tutte le conseguenze, perchè è veramente difficile per noi presidenti.
Questo ha fatto sì che molto di noi si riunissero e scrivessero una lettera alle due massime istituzioni sportive, con la quale si è sottolineato come l’attività sia ferma al 90 per cento e che sono gli enti di promozione a fare quella di preminente interesse nazionale. Non va bene – conclude De Sanctis – era questo il momento giusto per dirimere questa annosa controversia e stabilire una volta per tutte perimetri e confini tra federazioni ed enti di promozioni’’.