Ragusa – Prosegue il cannoneggiamento del Pd ragusano nei confronti del’assessore della Giunta Cassì Giovanni Iacono, in virtù forse delle sue molte deleghe (che avevano indotto un anonimo simpatizzante 5 stelle mezzo attivista, nei giorni scorsi, a parlare, riferendosi quasi certamente a lui, di “una farcitura di incarichi a personaggi che hanno sostenuto altri candidati sindaco nel 2018”), o, forse ancora, perchè Iacono è stato, nei vari settori di cui detiene le deleghe, e senza per questo che gli altri assessori ce ne vogliano,molto attivo e produttivo. Tornando al partito democratico cittadino, sono andate a vuoto certamente le cannonate esplose dal segretario locale Peppe Calabrese contro Iacono accusato di non aver predisposto l’approvazione del bilancio di previsione 2021 entro il 31 dicembre scorso. Sbagliando clamorosamente bersaglio in quanto l’assessore al bilancio seraficamente ha risposto che era stato lo stesso governo nazionale, di cui il Pd è magna pars, a prevedere nel decreto rilancio fin dallo scorso maggio, lo slittamento del termine al 31 gennaio 2021 per il previsionale dello stesso anno.
E ora, ad anno nuovo appena iniziato, mentre ancora vige il silenzio festivo, ecco che un altro esponente dem di spicco, il capogruppo consiliare Mario Chiavola, lancia la sua di bordata, anche se non con cannoni di grosso calibro, limitandosi ad attaccare Giovanni Iacono, questa volte nella qualità di assessore al verde pubblico, per “più di cento alberelli a metà tronco in varie parti di Ragusa che evidenziano la precarietà nella gestione del verde pubblico”. Chiavola afferma addirittura di aver compiuto “un sopralluogo appurando una trascuratezza che lascia esterrefatti”. Queste le sue testuali parole “ oltre cento alberelli, a volere considerare solo il centro abitato e alcune zone di Marina, risultano tagliati a metà tronco e non sostituiti. Una trascuratezza che ci lascia esterrefatti e che fa emergere tutta la precarietà, anche in questo ambito, nell’azione della Giunta Cassì esattamente a metà mandato. Una defaillance che non ci saremmo mai attesi anche perché se, sul fronte dell’arredo urbano non ci aspettavamo chissà quali grandi cose, di certo non pensavamo che avremmo dovuto fare pure i conti con la mancanza di ordinaria amministrazione”.
Il capogruppoo dem riferisce “di un sopralluogo in alcune delle vie cittadine, da corso Italia a viale Tenente Lena, da viale Sicilia (dove in un tratto sono stati completamente estirpati) a via Pietro Nenni, per non parlare di via Brin a Marina di Ragusa dove, solo a volere considerare quest’area, sono 31 gli alberi tagliati a metà tronco e non più sostituiti”. Chiavola aggiunge “se in questi due anni non sono riusciti a sostituire un centinaio di alberelli, significa che chissà cosa dobbiamo aspettarci per il futuro. Non parliamo solo di un discorso legato alla negligenza e alla scarsa attenzione. Secondo noi, è anche un cattivo esempio per le nuove generazioni. A cosa serve piantumare alberi in altre zone della città se poi quelli già esistenti sono rimasti mozzati, a metà tronco appunto, come se fossero cadaveri senz’anima? Un messaggio assolutamente diseducativo, un messaggio che speriamo non continui a passare. Però, siccome siamo propositivi e costruttivi, ci auguriamo che l’amministrazione comunale, e in particolare l’assessore al ramo, Giovanni Iacono, abbiano il garbo e il buon senso di provvedere e che il 2021 si chiuda con una condizione completamente differente da quella attuale, con uno spettacolo indecoroso per una città civile come quella di Ragusa”.
Nel corso di questo suo sfogo Chiavola torna en passant anche “sul caso di via Calipari, tutto ancora da valutare nella sua dimensione complessiva” e sembra di proposito voler ignorare che lo stesso Iacono, intervenendo ufficialmente in merito ad una polemica social sul taglio dei pini di via Calipari all’incrocio con via Craxi (una traversa di viale Europa di fronte al McDonald) aveva ricordato che “dall’amministrazione è stata programmata la graduale sostituzione degli alberi di pino in tutte quelle zone della città dove questo tipo di albero, a causa della specifica evoluzione orizzontale dell'apparato radicale, mal si concilia come arredo urbano arrecando anche notevoli danni a marciapiedi, manto stradale oltre a creare situazioni di pericolo”. Ed aveva infine concluso “abbiamo infatti in questi due anni provveduto a piantumare prevalentemente alberi da sughero soprattutto nelle scuole e in questi ultimi mesi sono stati messi a dimora complessivamente 85 alberi tra mandorli e cercis siliquastrum".
L’auspicio che possiamo fare è che l’assessore Iacono chiarisca anche il motivo del taglio a metà tronco degli alberelli cittadini. (da.di.)