Ragusa – E’ proseguita senza sosta l’attività di controllo svolta dalle Fiamme Gialle iblee anche nei giorni a cavallo delle festività. In attuazione delle direttive della Prefettura di Ragusa ed in coordinamento con le altre Forze di Polizia, la Guardia di Finanza ha intensificato i servizi sul territorio, programmando attività volte alla verifica dell’osservanza delle vigenti misure di contenimento dell’epidemia da COVID-19, potenziando, nel contempo, il dispositivo operativo a contrasto della criminalità economico-finanziaria, principale mission istituzionale del Corpo. Su questo fronte, già a ridosso della vigilia di Natale, l’attività info-investigativa condotta sul territorio aveva portato i militari della Tenenza di Modica ad intervenire all’interno di un esercizio commerciale, ubicato nel Comune di Scicli dove sono stati sottoposti a sequestro oltre 64.000 articoli (per un valore commerciale di circa 30.000 euro), tra i quali, in particolare, luminarie, addobbi natalizi e giocattoli, ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute dei fruitori, in quanto privi del marchio “CE” e, dunque, non a norma rispetto agli standard relativi alla sicurezza ed alla composizione dei materiali.
Anche a Pozzallo i militari della Tenenza hanno potenziato i servizi di vigilanza all’interno dell’area portuale, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In tale contesto le fiamme gialle, pochi giorni prima di Natale, hanno sottoposto a controllo un cittadino extracomunitario residente a Malta ed in procinto di imbarcarsi sul catamarano veloce “Saint Jean Paul II”. Dall’ispezione sul bagaglio al seguito venivano scoperti, abilmente occultati tra le pieghe dei vestiti, più di 30 smartphone e tablet, di cui alcuni nuovi ma privi di originale custodia, cautelati sommariamente con carta e nastro gommato ed oltre 68.000 € in banconote di piccolo e medio taglio. Considerato che il passeggero sottoposto a controllo non è stato in grado di fornire idonee giustificazioni rispetto alla detenzione di quanto rinvenuto, i militari operanti procedevano al sequestro di quanto rinvenuto, segnalando il soggetto controllato alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di “ricettazione”, di cui all’art. 648 del codice penale. A Ragusa, a ridosso del Capodanno, una pattuglia composta da militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della locale Compagnia, nell’ambito dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, sottoponeva a controllo, nei pressi del capolinea dei pullman di linea extraurbana di piazza Zama, tre soggetti extracomunitari che, visibilmente agitati alla vista dei militari, assumevano un atteggiamento ostile, tentando di evitare l’ispezione. All’esito dell’attività di controllo, venivano rinvenuti, occultati all’interno degli zaini dei tre individui, complessivamente 88 grammi di Marijuana. Per tale motivo i tre sono stati denunciati a piede libero per il reato di “detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti”, ai sensi di quanto previsto dall’art. 73 del d.P.R. 309/1990 e si è proceduto al sequestro della sostanza trovata. Ancora, nei giorni scorsi, a Comiso, militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria, congiuntamente a militari della Compagnia di Vittoria, hanno condotto un’attività volta alla prevenzione e repressione dei fenomeni di illegalità ed abusivismo nel settore dei giochi e scommesse. Il controllo svolto è stato eseguito nei confronti di un soggetto titolare di un bar al cui interno era presente un cosiddetto “corner” per l’effettuazione di giocate e scommesse, già precedentemente sottoposto a sequestro dai finanzieri per violazione della normativa di settore. Nel corso del controllo, i militari accertavano che il titolare aveva rimosso i sigilli dalla zona del locale sequestrata, al fine di installare, ben nascoste e lontane da sguardi indiscreti, 10 “slot machines” non collegate alla rete telematica dell’Amministrazione Finanziaria, allo scopo di evitare il prescritto monitoraggio reale delle giocate effettuate. Il titolare dell’esercizio commerciale veniva, dunque, deferito alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di “violazione di sigilli”, previsto dall’art. 349 del codice penale, e per il reato di “mancata esposizione delle tabelle dei giochi proibiti”, sanzionato dall’art. 221 c. 2 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Inoltre, considerato che il bar risultava privo della prescritta licenza per l’installazione dei “videopoker” e non esponeva il previsto materiale informativo sul rischio di “ludopatia”, venivano accertate le relative violazioni amministrative. Al titolare del bar e proprietario dei cosiddetti “apparecchi mangiasoldi”, sono state, dunque, contestate sanzioni pecuniarie, penali ed amministrative, ammontanti complessivamente ad oltre 200.000 euro, che saranno irrogate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Le attività di controllo proseguiranno con incisività anche nei prossimi giorni, così come continuerà di pari passo il monitoraggio del territorio nell’ambito degli altri servizi di polizia economico-finanziaria che la Guardia di Finanza assicura quotidianamente nei diversi settori di interesse istituzionale.