Ragusa – Manco il tempo che la Befana volando sulla scopa sparisse all’orizzonte e le opposizioni politiche, consiliari e non, di Ragusa si sono scatenate. I consiglieri del Pd Mario Chiavola e Mario D’Asta hanno presentato una interrogazione a risposta orale per sollecitare la la partecipazione del comune di Ragusa alla presentazione di proposte specifiche per il “programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” contenuto in un decreto interministeriale. In tale programma è previsto che i Comuni con più di 60mila abitanti, è il caso di Ragusa, hanno 120 giorni di tempo per la presentazione delle proposte da avanzare alla valutazione dell’Alta commissione con l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo riguardante le periferie. Nella loro interrogazione Chiavola e D’Asta chedono “se l’amministrazione comunale, considerata la valenza del programma abbia ritenuto opportuno avviare le pratiche per presentare l’istanza in questione oppure se lo ha già fatto e che tipo di progetto intende porre in essere.
Stiamo parlando di un programma di alta valenza anche per il contributo massimo assegnabile per ogni proposta ammessa a finanziamento che è pari a 15 milioni di euro. I due consilgieri dem spiegano “sono cinque le linee di azioni indicate dal decreto a cominciare dalla riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale popolare già esistente, al miglioramento della sicurezza e delle infrastrutture urbane, all’utilizzo di strumenti innovativi di inclusione sociale e welfare urbano, e concludono “si tratta di un programma che merita massima attenzione da parte dell’amministrazione comunale che sollecitiamo, qualora non sia già stato fatto, ad avviare un confronto immediato con la struttura tecnica e burocratica per allestire la progettazione necessaria a predisporre la relativa istanza”. Invece il capogruppo democratico Chiavola lamenta, a proposito della convenzione per la scerbatura in atto tra Comune e operatori agricoli a San Giacomo, che il sindaco, pur dicendosi soddisfatto di tale convenzione, non abbia ricordato che “si tratta di una proposta avanzata e reiterata più volte in questi anni dalle minoranze.
Addirittura, il primo atto in Consiglio comunale in cui si parla di questo percorso risale all’aprile del 2014 ed è firmato dal sottoscritto e dai consiglieri comunali Mario D’Asta e Giorgio Massari”. E Chiavola commenta “onestà intellettuale avrebbe voluto che il sindaco chiarisse i termini della questione, magari ringraziando, in questo caso, l’opposizione per il contributo di idee ed evitando di fare passare il messaggio che si tratti di farina tutta del sacco di questa amministrazione”. Il capogruppo dem conclude “invitiamo il sindaco ad effettuare altri sopralluoghi in zona, e non più solo quelli legati alla scerbatura, che tra l’altro deve essere completata visto che, in questo primo bando, sono state considerate solo le ex strade provinciali e non quelle comunali.
Considerato che il primo cittadino a San Giacomo non si vedeva dal febbraio 2020, la prossima volta che è intenzionato a fare un sopralluogo nei pressi della frazione rurale, ci tenga informati perché così lo accompagneremo a fare un giro in quei siti in cui si registrano anomalie di vario tipo (dalla carenza di pubblica illuminazione alla mancanza di asfalto) o, se non vuole essere accompagnato da noi, gli recapiteremo comunque la posizione Google di quelle aree, e non parliamo solo di San Giacomo ma anche delle contrade di recupero di cui è disseminato il nostro territorio comunale, in cui è opportuno che ci si possa rendere conto di quali sono gli interventi che l’amministrazione comunale deve attuare per risolvere tutta una serie di questioni che si trascinano da anni e che più volte abbiamo messo in evidenza”. (da.di.)