MILANO – La lotteria dei rigori di San Siro promuove il Milan ai quarti di finale di Coppa Italia e boccia il Torino. Dopo 120′ sfilati via senza gol (nonostante due pali dei rossoneri), l’errore dal dischetto di Rincon elimina i granata e fa avanzare il Diavolo, che ora attende la Fiorentina o l’Inter che si sfideranno domani al Franchi. Tante le novità nei due schieramenti titolari rispetto alla sfida di campionato di sabato. Gli ospiti lasciano in panchina capitan Belotti e si presentano al Meazza con Gojak a supporto di Zaza, Pioli rilancia dal 1′ Musacchio dopo 11 mesi al centro della difesa con Romagnoli e riabbraccia Ibrahimovic dopo i pochi minuti concessi tre giorni fa. Lo svedese cerca di ritrovare il ritmo partita ma al 30′ non sfrutta un illuminante lancio di Calabria, nuovamente nel ruolo di centrocampista per concedere un meritato riposo a Kessiè.
Il Milan pressa alto il Toro ma la squadra di Giampaolo ritrova quel coraggio mancato nello 0-2 contro la capolista in campionato: ottimo il lavoro di Zaza spalle alla porta, ma l’unica conclusione nello specchio è di Gojak e viene respinta da un attento Tatarusanu. Le squadre rientrano negli spogliatoi sul risultato di 0-0, Pioli decide dunque di cambiare abito al Diavolo: fuori Ibra e Castillejo, dentro Calhanoglu e Hauge con Leao spostato nella posizione di punta ed è il portoghese a sfiorare il gol del vantaggio al 50′, quando è decisivo l’intervento di Milinkovic-Savic. E’ il preludio di un assalto furioso ma sfortunato: i rossoneri colpiscono due pali in due minuti prima con Dalot e poi con Calabria, poi reclama per un contatto dubbio tra Leao e Milinkovic-Savic dopo che il portiere aveva pasticciato coi piedi.
Valeri fa proseguire ed espelle Gigio Donnarumma per proteste dalla panchina, il Toro regge e trascina la contesa ai supplementari, ma neppure dopo i 30′ aggiuntivi lo score si sblocca. Dagli undici metri l’equilibrio viene spezzato solamente dall’errore nel quarto rigore di Rincon, parato da Tatarusanu, prima del timbro al quinto penalty di Calhanoglu.