40 punti in 17 partite, una sola sconfitta, primato in classifica: neppure il più ottimista dei tifosi del Milan avrebbe immaginato qualche mese fa una situazione simile. I rossoneri fiutano l’occasione, sanno che in un’annata in cui la Juventus non è la solita “cannibale” c’è un vuoto di potere in Serie A. L’Inter, probabilmente, è più avanti dal punto di vista del progetto tecnico e della struttura societaria. Ma l’entusiasmo e la freschezza del Milan può far saltare il banco. aldini sa che si tratta di un’occasione irripetibile per accelerare il ritorno al vertice del “diavolo” ed è per questo che il Milan sta diventando protagonista indiscusso di questa sessione di calciomercato, col chiaro obiettivo di perseverare nel sogno scudetto. Sogno che diventa giornata dopo giornata sempre più concreto, visto che le quote di siti di scommesse e casino autorizzati sono in netto calo.
Mandzukic il vice-Ibra
C’erano tre obiettivi di mercato ritenuti fondamentali per proseguire la corsa al vertice, due sono stati già raggiunti. A centrocampo, Pioli deve fare i conti con gli infortuni di Bennacer e Krunic: restano Kessie e Tonali (peraltro mai convincente in questi suoi primi mesi in rossonero), lasciando da parte l’adattato Calabria che pure non ha sfigurato quando è stato chiamato in causa in quella zona del campo. Insomma, era necessario un nuovo innesto ed è arrivato: Meité è stato preso in prestito dal Torino, operazione lampo che ha portato subito il francese agli ordini di Pioli. Nei prossimi mesi ci sarà tempo per discutere dell’eventuale riscatto coi granata.
C’era poi il “vuoto” nel ruolo di vice-Ibrahimovic. Lo svedese, a 39 anni, ha rappresentato il vero punto di svolta del nuovo Milan ma va gestito, centellinato, salvaguardato. D’altronde, tra Covid e acciacchi fisici, è stato spesso assente durante questa prima parte di stagione. Tanti i nomi che sono stati fatti in queste settimane, da Pavoletti a Scamacca, passando per Jovic. Alla fine la scelta è caduta su Mario Mandzukic: a 35 anni, il croato ha esperienza da vendere e voglia di rivalsa, dopo l’addio alla Juventus nel dicembre 2019. Una pedina che potrebbe rivelarsi utilissima anche dal punto di vista tattico, vista la sua adattabilità a sinistra, sul fronte d’attacco. Firmerà un contratto valido per sei mesi ma con opzione di rinnovo annuale in caso di qualificazione Champions.
Resta il punto interrogativo sul difensore centrale: ceduto Duarte, con Musacchio vicino alla partenza e Gabbia out per infortunio, è palese l’emergenza in quel ruolo, peraltro palesata da Pioli già ad inizio campionato. Il Milan aveva praticamente chiuso per Simakan dello Strasburgo, ma il giovane francese si è infortunato e la trattativa è saltata. Kabak, dello Schalke 04, non convince in pieno, Umtiti (ai margini del Barcellona) ha un ingaggio troppo elevato. Ecco allora che Maldini e Massara faranno all-in su Fikayo Tomori: il 23enne inglese del Chelsea, a meno di colpi di scena, dovrebbe arrivare in prestito oneroso da circa 2 milioni di euro, con diritto di riscatto fissato tra i 25 e i 30 milioni. E, a quel punto, l’organico sarebbe davvero pronto, anche numericamente, per lo scudetto.
I rinnovi
A fine mercato, si chiuderà anche il discorso rinnovi. Sono due le trattative ancora aperte e riguardano due punti fermi dell’undici di Pioli col contratto in scadenza a giugno. Per Calhanoglu sono arrivate aperture insperate negli ultimi giorni: il divario tra offerta e richiesta del turco è ancora importante ma si è assottigliato, balla meno di un milione di euro (3.5 milioni di euro più bonus l’offerta del club, 4.5 milioni la richiesta del trequartista). Si proverà ad accontentare anche Donnarumma, inserendo una clausola rescissoria non proibitiva ma restando sulle cifre attuali almeno per un altro anno (circa 6.5 milioni di euro a stagione). D’altronde ora tutti vogliono far parte del nuovo, e vedremo se vincente, Milan.