Ragusa – Impianto TMB fermo, Cava dei Modicani chiusa al conferimento, venerdì 22 gennaio sospesa raccolta rifiuto indifferenziato, dell’AIA ancora nessuna notizia, il 5 stelle Firrincieli all’attacco, il Sindaco tenta una timida difesa. Vediamo cosa sta accadendo nel sistema della raccolta dei rifiuti che interessa non solo Ragusa ma anche altri Comunii che conferivano nel sito ragusano e che ora si trovano in grande difficoltà. Riprendendo l’allarme lanciato sia in consiglio comunale che in una nota dei giorni scorsi, il capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli torna sull’argomento “è scaduta il 19 gennaio l’ordinanza contingibile e urgente del commissario straordinario del Libero consorzio per l’utilizzo dell’impianto TMB di Cava dei Modicani.Siamo stati facili profeti e lo avevamo, purtroppo, già detto che sarebbe finita così. Discarica ancora una volta chiusa. Nonostante le rassicurazioni di sei mesi fa, quando il sindaco di Ragusa si è insediato a presidente della Srr, affermando che entro pochi giorni sarebbe arrivata la documentazione dell’Aia per l’impianto di Tmb, nulla di tutto questo.
Anzi, la proroga è scaduta e, in queste ore, i vari Comuni iblei che conferivano a Cava dei modicani, compreso ovviamente Ragusa, si trovano in grande difficoltà”. Poi Firrincieli va dritto all’attacco di Peppe Cassì “nessuna soluzione, a tutela dei diritti dei cittadini iblei, il sindaco, in qualità di presidente della Srr, ha saputo mettere in campo per tempo. L’utilizzo dell’impianto di Tmb, il cui iter era in fase di definizione due anni e mezzo fa, quando Cassì si è insediato, doveva rientrare in un ambito di ordinarietà che, purtroppo, non c’è mai stato. Una grave mancanza da parte di un sindaco che, in tempi non sospetti, sarebbe dovuto andare a Palermo, se il caso, a battere i pugni sul tavolo dell’assessorato reclamando il rilascio dell’Aia. Adesso dicono che sarà questione di ore. Speriamo. Stiamo parlando, in ogni caso, di risorse e opportunità perse per manifesta incompetenza e mancanza di peso politico. Resta il fatto che un vulnus gravissimo si è consumato in danno alla collettività iblea e tutto ciò perché chi avrebbe dovuto gestire nella maniera ottimale questa vicenda non è stato capace di farlo. Lo sapevamo che sarebbe finita così.
Anche nella seduta consiliare dello scorso 12 gennaio avevamo denunciato il rischio a cui si sarebbe andati incontro e che puntualmente si è concretizzato. Anche in quell’occasione ci fu detto che in pochi giorni il caso si sarebbe risolto. Come è finita? Ai ragusani i disagi, i maggiori costi e l’ardua sentenza”. Intanto il sindaco di Ragusa, Cassì, nella mattinata di giovedì 21 gennaio ha diffuso una nota ufficiale in cui si avverte che “venerdì 22 gennaio, non verrà ritirato il rifiuto indifferenziato per la chiusura temporanea dell’impianto di Cava dei Modicani”. Cassì si sente poi in dovere di dare una stringata spiegazione ”l'iter per la autorizzazione dell'impianto in regime ordinario si è concluso da giorni, con il parere favorevole di tutti gli enti interessati, ed è stato già individuato tramite gara il nuovo gestore. Manca però ancora il relativo provvedimento del Dipartimento Regionale delle Acque e dei Rifiuti.
I continui solleciti a tutti i livelli, formali ed informali, hanno fino ad ora sortito solo l'effetto di continue rassicurazioni verbali che la situazione si sarebbe sbloccata a momenti”. Insomma, altro che “battere i pugni sul tavolo dell’assessorato” come auspicato dal grillino Firrincieli. Siamo qui in presenza soltanto di un flebile lamento. (da.di.)