Un bonus da 250 euro a 800 euro al mese per i titolari di Partita Iva chiamato ISCRO ovvero Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Si tratta di un ammortizzatore sociale previsto nella Legge di Bilancio 2021, entrata in vigore dal 1° gennaio. Il bonus da 800 euro al mese o ISCRO, voluto dal Governo, è un’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa che viene riconosciuta a coloro che risultano essere in possesso della partita iva ed iscritti alla Gestione Separata dell’INPS. Ma a chi tocca il bonus Inps da 800 euro al mese o bonus ISCRO e come funziona? Il nuovo bonus INPS destinato ai titolari di partita iva che risultano essere in possesso di determinati requisiti, approvato con la nuova Legge di Bilancio 2021, prende il nome di ISCRO, ovvero l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, e rappresenta un ammortizzatore sociale.
Tale misura economica dovrà essere erogata da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, noto come INPS, al fine di aiutare tutti quei cittadini italiani che esercitano abitualmente un’attività inclusa nella categoria di lavoro autonomo, espresso all’interno dell’articolo 53 del D.P.R. n. 917 del 22 dicembre 1986, e che risultano essere stati iscritti alla cosiddetta Gestione Separata, di cui l’articolo 2, comma 26, Legge numero 335 dell’8 agosto 1995. Ma vediamo quali sono le caratteristiche del nuovo bonus da 800 euro al mese o bonus ISCRO? Tale contributo economico, che si configura come una vera e propria cassa integrazione per quei professionisti con partita iva che non sono pensionati e che hanno registrato un effettivo calo del reddito, prevede l'erogazione da parte dell’Istituto INPS di un importo che potrà essere compreso tra i 250 euro e gli 800 euro al mese per un intero semestre. Inoltre, è stato specificato che tale indennizzo INPS non andrà a concorrere alla formazione del reddito personale della persona che lo percepirà.
Ma a chi tocca il bonus da 800 euro al mese o bonus ISCRO? Secondo quanto previsto dalla legge numero 178 del 30 dicembre 2020, il bonus che sarà erogato dall’Istituto INPS relativo all’ISCRO potrà essere attribuito a quelle categorie di lavoratori che rientrano nella tipologia di lavoro autonomo. Tuttavia, sono stati indicati una serie di requisiti essenziali affinché il bonus di 800 euro al mese possa essere riconosciuto esclusivamente a coloro che ne hanno realmente bisogno. A questo proposito, è stato specificato che potranno ottenere il bonus ISCRO dal valore massimo di 800 euro, coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e che risultano essere titolari di una partita iva almeno da 4 anni. Questi lavoratori autonomi non dovranno essere chiaramente ancora pensionati ne dovranno essere assicurati presso nessun’altra forma di previdenza, ne tanto meno devono essere beneficiari del beneficio previsto dal reddito di cittadinanza.
È bene specificare che coloro che potranno accedere all’indennità ISCRO dovranno poi partecipare a dei corsi professionali di formaline che sono gestiti dall'Anpal. Inoltre, non potranno ottenere il bonus ISCRO tutti quei lavoratori che effettuano attività di lavoro autonomo ma che risultano essere iscritti agli ordini professionali. Ma quali sono i requisiti per avere il bonus da 800 euro al mese o bonus ISCRO? Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2021, per poter ottenere il bonus ISCRO, è necessario che coloro che svolgono le attività di lavoro autonomo o che abbiano un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, risultino anche essere in regola per quanto riguarda la contribuzione previdenziale di tipo obbligatori. Infine, un ultimo requisito riguarda la necessità che durante l’anno precedente a quello della data in cui il lavoratore italiano ha presentato la domanda, abbia avuto un reddito di lavoro autonomo che risulta essere inferiore al 50 per cento rispetto alla media dei redditi da lavoro autonomo che sono stati conseguiti nei tre anni precedenti rispetto a quello che precede la presentazione della domanda, che non dovranno comunque essere superiori alla soglia di 8.145 euro di reddito.
Dunque, per l’anno 2021, bisognerà considerare il reddito dell’anno 2020, il quale dovrà essere pari a meno del 50 per cento rispetto alla media di quelli relativi al triennio compreso tra gli anni 2017 e 2019.