Ipertensione arteriosa.
L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso: l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. Per questo, molte delle persone affette da ipertensione non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati. In ogni caso, i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici, e per questo sono spesso sottovalutati o imputati a condizioni diverse.
Quali sono i sintomi dell’ipertensione?
Mal di testa, specie al mattino
Stordimento e vertigini
Ronzii nelle orecchie (acufeni, tinniti)
Alterazioni della vista (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi)
Perdite di sangue dal naso (epistassi)
Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsene altri, più specifici, dovuti alla malattia di base. La scarsità dei sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti.
L’ipertensione è una malattia cronica in cui la pressione sanguigna nelle arterie è più alta del normale. Questa condizione può portare a eccessive sollecitazioni al cuore e al sistema circolatorio, che deve sforzarsi maggiormente per garantire una adeguata circolazione sanguigna. L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per varie malattie cardiovascolari, comprese la coronaropatia, l’insufficienza cardiaca, l’ictus e la vasculopatia periferica. Si presume che l’ipertensione sia responsabile del 54 % di tutti gli ictus e del 47% di tutte le malattie ischemiche cardiache a livello mondiale. L’ipertensione colpisce più di un quarto di tutti gli adulti ed è la causa principale di morte nel mondo. Si stima che oltre 1 miliardo di persone nel mondo soffrano di ipertensione.Si prevede che l’incidenza globale dell’ipertensione negli adulti aumenterà del 60% entro il 2025.
Quali son le cause dell’ipertensione?
L’ipertensione arteriosa può essere classificata in primaria e secondaria. Nell’ipertensione arteriosa primaria (o essenziale), che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, non esiste una causa precisa, identificabile e curabile: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione). Nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione è la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore, e per questo viene definita ipertensione secondaria. In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause (cioè, la cura della malattia di base) può accompagnarsi alla normalizzazione dei valori pressori. A differenza dell’ipertensione arteriosa essenziale, che classicamente interessa la popolazione adulta, l’ipertensione secondaria interessa anche soggetti più giovani e spesso si caratterizza per valori di pressione più alti e più difficilmente controllabili con la terapia farmacologica.È importante sottolineare che in alcuni casi l’aumento dei valori di pressione arteriosa dipende dall’uso (talvolta dall’abuso) di alcune sostanze tra cui, per esempio, la liquirizia, gli spray nasali, il cortisone, la pillola anticoncezionale, la cocaina e le amfetamine. In questi casi, sospendendo l’assunzione di queste sostanze, i valori pressori tornano alla normalità. L’ipertensione può essere tenuta sotto controllo anche uìcon una dieta. La dieta DASH è una dieta ricca di frutta a guscio, cereali integrali, pesc,e pollame, frutta e verdura promossa negli Stati Uniti dal National Heart Lung and Blood Institute per abbassare la pressione sanguigna. La perdita di appena 4 5 kg può abbassare la pressione. Nei caucasici una dieta iposodica della durata superiore alle 4 settimane è da sola capace di ridurre la pressione arteriosa sia nelle persone con ipertensione e sia negli individui con pressione sanguigna normale. La dieta senza sale e grassi aiuta ad abbassare la pressione alta.
Chi sono gli ipertesi?
In termini numerici, una persona soffre di ipertensione (cioè è ipertesa), quando: La pressione arteriosa minima (o pressione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90 mm/Hg e. La pressione arteriosa massima (o pressione sistolica) supera “costantemente” il valore di 140 mm/Hg. Alcuni studi rivelano che le intense emozioni stress e ansia possono aumentare temporaneamente la pressione arteriosa e non possiamo affermare che la sedentarietà faccia aumentare la pressione arteriosa. Tra coloro che sanno di essere ipertesi solo il 25% riesce a tenere la malattia sotto controllo e a riportare la propria pressione nella norma. La scarsità dei sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la pressione alta. Una volta fatta diagnosi di ipertensione arteriosa e riviste le abitudini di vita può essere necessario intraprendere una terapia farmacologica il cui scopo è proprio quello di normalizzare la pressione arteriosa
Fattori di rischio dell’ipertensione. Cosa succede se si ha la pressione alta?
Tra le complicazioni di una crisi ipertensiva, rientrano: la perdita di coscienza, la perdita di memoria, l’angina pectoris, l’edema polmonare, l’ictus, l’attacco di cuore, il danno a occhi e reni, la perdita della funzione renale, la dissecazione aortica ecc. Per ottenere una diagnosi di ipertensione è necessario misurare la pressione arteriosa per almeno tre volte nell’arco di un mese.