ROMA – Anno proficuo per Novartis, che ha registrato nel 2020 una crescita del fatturato e nuovi progressi per la sua nuova generazione di farmaci. Il fatturato delle attività in prosecuzione, infatti, che escludono Alcon e comprendono le attività di Innovative Medicines e Sandoz, così come le funzioni di corporate in prosecuzione, è cresciuto del 3%. In particolare, la Business Unit (BU) Pharmaceuticals è cresciuta del 5% trainata da Entresto (+44%), Zolgensma (che ha raggiunto 0,9 miliardi di dollari), Cosentyx (+13%), Ilaris (+31%) e dall’acquisizione di Xiidra (+95%). Mentre la BU Oncology è cresciuta del 3% guidata dalle performance di Promacta / Revolade (+23%), Jakavi (+20%), Kisqali (+45%), Tafinlar + Mekinist (+16%) e Piqray (che ha raggiunto 0,3 miliardi di dollari). Stabile invece il fatturato di Sandoz, in linea (-1%) con la crescita del 19% dei Biosimilari. Impatto negativo sulla domanda a causa del Covid-19, in particolare in oftalmologia, dermatologia e nelle vendite al dettaglio di Sandoz.
Il risultato operativo core è cresciuto del 13% (+9%) e il margine core di Innovative Medicines e Sandoz è migliorato, raggiungendo rispettivamente il 35% e il 24% del fatturato, grazie alla crescita del fatturato stesso, alla riduzione dei costi e alla produttività. Il proseguimento dei cambiamenti in Manufacturing and Business Services ha contribuito all’espansione del margine core. Il risultato operativo è cresciuto del 19% (+ 12%), sostenuto soprattutto da fatturato e produttività più elevate, oltre che dalla diminuzione dei costi. L’utile netto delle attività in prosecuzione è cresciuto del 20% (+13%) grazie soprattutto all’incremento del risultato operativo. Il free cash flow d’esercizio è stato di 11,7 miliardi di dollari (-10%), con il più elevato risultato operativo più che bilanciato da pagamenti relativi a questioni legali e dalle minori entrate dovute a disinvestimenti.
Nel corso dell’anno si sono segnate tappe fondamentali dell’innovazione: nuove approvazioni che hanno riguardato Kesimpta (USA), Leqvio (UE), Zolgensma (UE), Tabrecta (USA), Cosentyx per spondiloartrite assiale non radiografica, Adakveo (UE) e Piqray (UE); risultati dei principali studi: Beovu (degenerazione maculare legata all’età), Jakavi (malattia da rigetto del trapianto), asciminib (Leucemia mieloide cronica) e iptacopan (emoglobinuria parossistica notturna, glomeruolopatia). Si è avuto un riconoscimento di breakthrough therapy da parte della FDA per iptacopan (emoglobinuria parossistica notturna) e ligelizumab (orticaria cronica spontanea) e importanti progressi nella costruzione di un rapporto di fiducia con la società: è stata emessa la prima obbligazione sostenibile del settore salute, collegata all’accesso ai farmaci e vincolata al raggiungimento di zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2030. Proposto per il 2020 un dividendo di 3 franchi svizzeri per azione, in aumento dell’1,7%. Le previsioni per il 2021 per le attività in prosecuzione riguardano il fatturato in crescita a una singola cifra tra bassa e media; risultato operativo in crescita a una singola cifra media, superiore al fatturato.
’’Nonostante le sfide che ci sono state poste con il Covid-19, Novartis ha realizzato nel 2020 una solida performance, in tutte le nostre priorità strategiche’’, ha dichiarato il Ceo di Novartis Vas Narasimhan, commentando i risultati del 2020. ’’Sul piano operativo, abbiamo incrementato il fatturato e continuato a migliorare i margini operativi core in Innovative Medicines – ha proseguito -. Abbiamo fatto progredire la nostra nuova generazione di farmaci, ottenendo una serie di nuove approvazioni, con in evidenza Kesimpta negli Stati Uniti, Leqvio e Zolgensma nell’UE, così come la nostra ampia pipeline nella fase intermedia di sviluppo di farmaci first-in-class. Guardando al futuro, siamo fiduciosi che i progressi che abbiamo realizzato nell’ambito delle nostre priorità strategiche di azienda focalizzata sui farmaci si tradurranno in una crescita del fatturato e del risultato operativo di qui al 2025’’.