In Sicilia da oggi gli studenti delle superiori sono rientrati in classe per svolgere le lezioni in presenza, sia pure al 50%. Ad accogliere i 1300 allievi dell'Alberghiero Pietro Piazza di Corso dei Mille a Palermo, l'istituto più grande d'Italia, questa mattina insieme al dirigente scolastico Vito Pecoraro c'era anche il provveditore agli Studi della Sicilia Stefano Suraniti. I ragazzi sono entrati scaglionati e da quattro diversi ingressi; gli studenti del triennio alle 8 e quelli del biennio alle 9. "E' andato tutto secondo quanto era stato organizzato da giorni – sottolinea il preside – gli alunni sono stati accolti dal provveditore con il quale abbiamo fatto un giro per le classi. Il rientro si è svolto senza problemi. La stessa cosa non può dirsi, invece, per quanto riguarda i trasporti pubblici. Molti studenti hanno riferito che sugli autobus i passeggeri erano ben oltre la capienza consentita del 50%. Pieni anche i pullman di linea che collegano i piccoli centri della provincia con il capoluogo".
Suraniti ha detto che chiederà alla Regione di potenziare i collegamenti per garantire il distanziamento. "Nel corso della visita di stamane ho avuto modo di confrontarmi – spiega – con il personale della scuola e con gli studenti, percependo le loro emozioni e le loro aspettative. Ho fornito ampie assicurazioni sul fatto che avremmo raccolto le loro segnalazioni e proposte, anche con riferimento al trasporto pubblico locale". Il provveditore evidenzia che dai monitoraggi effettuati dall'Ufficio Scolastico Regionale, aggiornati al 1 febbraio, risulta una incidenza dello 0,27% di alunni positivi all'infanzia e al I ciclo; il tasso di positività al II grado, nonostante siano in didattica a distanza da ottobre, è dello 0,24% "ed è legato al fatto che rimane comunque l'esigenza di una socialità, che la scuola può garantire in sicurezza. La didattica in presenza – osserva Suraniti – permette di sviluppare la dimensione relazionale, con un impatto positivo anche sulla dimensione formativa, e consente di valorizzare ulteriormente le potenzialità di ogni alunno e di tutelare maggiormente gli alunni più a rischio dispersione e povertà educativa".