ROMA – Nessuna preoccupazione per la mancanza di un ministero specifico e fiducia totale in Mario Draghi. Il mondo dello sport reagisce così alla decisione del nuovo presidente del Consiglio di non prevedere un dicastero, lasciando per qualche giorno aperta la questione delle delega. ’’Abbiamo grandissima fiducia nel presidente Mattarella e nel presidente Draghi – ha dichiarato il numero uno del Coni Giovanni Malagò – Non possiamo che essere contenti’’. ’’La mancanza di un ministero non mi preoccupa affatto – spiega all’Italpress Angelo Cito, presidente della Federazione italiana taekwondo – perchè l’organismo che deve occuparsi del nostro mondo è il Coni. Sono convinto che Draghi affiderà la delega a una persona competente’’. Sulla stessa linea il nuovo presidente della Federazione italiana di atletica leggera, Stefano Mei. ’’Manca il dicastero dello sport, è vero, ma sono ottimista e credo che il Governo abbia già pensato a come dare attenzione a una delle industrie più redditizie del Paese’’.
Se l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, spera ’’in una fase nuova e di maggiore collaborazione’’, la possibilità che Draghi possa occuparsi in prima persona del ruolo è apprezzata da diversi presidenti. ’’In questo momento di pandemia la figura del presidente Draghi è il massimo che l’Italia poteva esprimere – sottolinea Luciano Serafica, numero uno della Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard – Se poi tenesse per sè anche la delega allo sport, sicuramente non potrebbe che farci piacere’’. ’’Auspico che Draghi tenga per sè la delega, sarebbe un segnale di massima attenzione al nostro mondo’’, osserva Antonio Urso, presidente della Federazione italiana pesistica.
Per Franco Carraro, infine, la soluzione migliore in prospettiva sarebbe quella di ’’completare la riforma del 2018 prevedendo un ministero dello sport con portafoglio come avviene in altri paesi europei. Intanto mi auguro che il Parlamento converta il decreto legge approvato per garantire l’autonomia del Coni’’.