Ragusa le parole delle opposizioni nella settimana appena trascorsa. Il movimento politico Territorio, per bocca del suo segretario cittadino Michele Tasca torna ad intervenire sulla rotatoria alla confluenza di via Epicarmo su via Di Vittorio, uno dei punti nodali del traffico cittadino, definita “una rotatoria sfortunata”. Ricorda Tasca che “per la seconda volta è stato ‘disegnata’ sul sito la rotatoria con annessi spartitraffico e isole salvagente, dopo i mesi di sperimentazione del passato (amministrazione 5 stelle di Piccitto n.d.r.) senza però seguito. Ora, cambiata amministrazione (l’attuale del sindaco Cassì n.d.r.), la rotatoria è stata rispolverata, ci si attendeva che new jersey e transennamenti di fortuna servissero solo a delimitare l’area dove di lì a qualche giorno sarebbero stati avviati i lavori ma tutto è rimasto come indecoroso spettacolo all’ingresso della città”.
Quindi il segretario di Territorio osserva “a parte l’importanza di mettere quanto prima in sicurezza tutta l’area, in quanto, nelle ore serali, non c’è la necessaria visibilità, è inspiegabile il comportamento delle amministrazioni che gestiscono la cosa pubblica come l’assemblea di condominio, senza dare nemmeno spiegazioni del mancato intervento, spiegazioni che riservano invece ad opere che saranno completate non prima di anni”. Michele Tasca conclude sollecitando l’attenzione degli amministratori e dell’assessore alla viabilità in particolare, anche sull’incrocio fra via Di Vittorio e via Diodoro Siculo, un incrocio che necessita di soluzioni viabilistiche dedicate, non più procrastinabili, con adeguati accorgimenti. Da parte sua invece il capogruppo 5 stelle Sergio Firirncieli si è occupato nei giorni scorsi di una copiosa perdita d’acqua in via Marsala a causa dei lavori in corso, commentando “disagi comprensibili ma in alcune zone accanto alle scuole, come in questo caso, si formano pericoli per i ragazzi in moto che occorre scongiurare al più presto”.
La situazione, spiega Firrincieli “rischia di diventare critica. Alla fuoriuscita d’acqua, infatti si aggiunge il fatto che la strada è dissestata a causa dei lavori. E questo determina un mix potenzialmente micidiale per chi si trova a transitare sul posto e, soprattutto, è a bordo di un motociclo. Sarebbe, dunque, opportuno che il Comune vigilasse meglio sullo stato di questi lavori e che, soprattutto, si intervenisse laddove, come in questo caso, si registrano delle criticità”. Il capogruppo pentastellato coglie l’occasione per lanciare un invito all’amministrazione cittadina “ci auguriamo che tutte le strade interessate dalla posa dei cavi possano essere ripavimentate di nuovo per tutta l’ampiezza della sede stradale. Non si capirebbe, ad esempio, il motivo per cui ce ne sono alcune che erano state ripristinate di recente, quali la via Leonardo da Vinci, ad esempio, proprio all’innesto con piazza del Popolo, mentre, adesso, le stesse sono state di nuovo rovinate. Significa, in questo caso, uno spreco per i soldi dei cittadini.
E tutto ciò, naturalmente, non è consentibile a nessuno”. Ma oltre alle segnalazioni di potenziali disagi, le opposizioni intervengono anche su questioni più specificamente politico- mministrative. I consiglieri democratici Mario Chiavola e Mario D’Asta hanno trasmesso a Palazzo dell’Aquila un ordine del giorno per chiedere l’istituzione di una commissione speciale in seno al Consiglio comunale, con la rappresentanza dei vari gruppi consiliari e senza alcun gettone di presenza. Insomma, un organismo che, denominato “Recovery fund”, si prefiggerà l’obiettivo di controllare e verificare l’impatto sul territorio dei fondi messi a disposizione dalla Comunità europea per l’emergenza sanitaria ed economica nel contesto di un percorso a tempo e che dovrà avere minimo una durata biennale. La commissione in questione, inoltre, potrà invitare a partecipare ai lavori, senza diritto di voto, esperti esterni affinché si acquisiscano maggiori elementi sugli interventi che sarà necessario attuare. Rimanendo sempre in casa Pd, questo partito propone una mozione per i concorsi di idee nelle progettazioni e per la istituzione dell’Urban Center. E’ stata la segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa, retta da Peppe Calabrese, a dare mandato al capogruppo del PD in Consiglio comunale, Mario Chiavola, di presentare una mozione indirizzata al sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì e al Presidente del Consiglio per chiedere che venga istituito un “laboratorio urbano per la partecipazione civica” e che il Comune cominci a utilizzare la procedura del concorso di progettazione per l’affidamento degli incarichi professionali. Il motivo della proposta dei democratici lo spiega lo stesso Calabrese “è accaduto che recentemente l’Amministrazione Cassì si è avvalsa dello strumento della “offerta economicamente più vantaggiosa” attraverso una manifestazione di interesse per quanto riguarda l’affidamento di incarichi professionali relativi alla progettazione definitiva degli interventi di connessione al tessuto urbano della Metroferrovia stazione di Ibla e per quella del polo ospedaliero-Cisternazzi.
Il tipo di procedura scelto consente di selezionare il progetto presentato al maggior ribasso e ciò può farlo il progettista (da solo o in gruppo) in possesso di alcuni requisiti, soprattutto finanziari, che di fatto escludono dalla partecipazione i giovani professionisti. È nostra convinzione, invece, che sarebbe stato più opportuno da parte dell’Amministrazione ricorrere alla procedura del concorso di progettazione (previsto dal Codice dei contratti) che cita esplicitamente il “concorso di progettazione o concorso di idee”. Questo perché è un metodo che mette nelle condizioni tutti i partecipanti di concorrere alla pari, a prescindere dai requisiti di fatturato. Per il futuro, quindi, speriamo che il Comune di Ragusa possa procedere con queste modalità nella ricerca dei progetti e dei professionisti per la programmazione del futuro urbano”. Poi il segretario Calabrese conclude “a proposito della progettazione del futuro della città, con la mozione chiediamo all’Amministrazione di istituire un “Urban Center” e cioè un “laboratorio urbano per la partecipazione civica” all’interno del quale far sviluppare un insieme di attività, percorsi e progetti finalizzati a coinvolgere attivamente e in modo critico la comunità cittadina nelle politiche”. (da.di.)