I carabinieri di Noto hanno fermato Fethi Nhari, 37 anni, tunisino, e Natale Savarino, 28 anni, agricoltore di Rosolini, accusati di un tentativo di omicidio avvenuto il 29 gennaio scorso. Secondo i militari, il tunisino sarebbe il mandante del tentativo di omicidio ai danni di un bulgaro domiciliato a Rosolini e Savarino l'esecutore. La sera del 29 i carabinieri giunsero in un casolare dove erano stati segnalati due colpi di fucile: sul posto trovarono un uomo gravemente ferito al collo ed al capo da un colpo di fucile sparato quasi a bruciapelo. La vittima fu trasferita all'ospedale di Avola e sottoposta ad un intervento chirurgico riuscendo a salvarsi.
I militari identificarono il proprietario dell'immobile, testimone oculare dell'episodio, che però fornì una versione diversa rispetto alla vittima. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Grillo, ha invece ricostruito cosa avvenne: vittima e testimone non erano da soli in casa ma erano presenti anche i due fermati. Nhari aveva avuto un litigio con la vittima e per vendicarsi avrebbe chiesto l'aiuto di Savarino. Quest'ultimo, secondo i militari, successivamente era andato a prendere un fucile a canne mozze che deteneva illegalmente, e aveva teso un agguato nel cortile dell'abitazione del bulgaro, sparandogli mentre usciva di casa. I carabinieri, secondo l'accusa, hanno acquisito dalle intercettazioni delle minacce che il tunisino avrebbe rivolto alla vittima per telefono, sottolineando che doveva "finire il lavoro" senza questa volta "sbagliare il bersaglio".