RAGUSA SETTIMANA DI INIZIATIVE DEI RISTORATORI
Non accennano a buttare la spugna i ristoratori ragusani che, riuniti sotto varie sigle di organizzazioni datoriali, proseguono in iniziative per cercare sbocchi alla crisi che attanaglia il settore. Nei giornii scorsi il sindaco Peppe Cassi, presente il presidente del Consiglio Comunale Fabrizio Ilardo, ha incontrato presso la Sala Giunta del Comune una delegazione di ristoratori e albergatori rappresentati dalla Cna. Il primo cittadino ha mostrato apprezzamento per “una protesta propositiva e piena di buonsenso nonostante un anno di sofferenza”. A Cassì i ristoratori hanno chiesto di farsi portavoce, a tutti i livelli, di un documento programmatico in cui non chiedono solo ristori celeri e sufficienti, ma anche una più chiara gestione della crisi e delle sue regole, per scongiurare l’incertezza che costringe un intero settore a non poter programmare fornitori, scorte, dipendenti, mettendo in sofferenza tutta la filiera.
Il sindaco di Ragusa ricorda che “i Comuni non hanno potere di fronte a decisioni centralizzate, pensate proprio per non aprire maglie particolari, ma continueremo a chiedere l’adozione di parametri a carattere provinciale anziché regionale: ce ne sono tutti gli strumenti” Sul piano locale, Cassì assicura “dal canto suo, l’Amministrazione proseguirà a fornire ristori comunali, che non possono certamente essere sufficienti a colmare tutte le difficoltà. Potremo essere maggiormente incisivi sui tributi locali: siamo al lavoro per nuovi prolungamenti delle scadenze e ulteriori riduzioni, fin dove possibile. Guardiamo non soltanto alle attività che hanno chiuso per legge ma a anche a quelle che di fatto non hanno potuto lavorare pur restando aperte”. Da parte sua Confimprse Ragusa, per bocca della vicepresidnete Ilda Migliorino, dopo aver ricordato che “molti ristoranti cercano di reinventarsi e studiare strategie per tamponare (con aperture prolungate fino alle 18: orario consentito in zona gialla)” commenta “un mondo, quello della ristorazione, che non cerca assistenzialismo, quanto piuttosto tutele economiche.
Per questo l’apporto della politica è essenziale. Con misure a sostegno del settore”. Poi la Migliorino, a nome del direttivo territoriale di Confimprese iblea traccia le linee guida della cosidetta ”fase due”, “è arrivato il momento delle risposte.Dopo la fase di confronto e di interlocuzione con il Comune di Ragusa siamo certi che presto arriveranno i primi importanti segnali. L’associazione sarà da pungolo alle amministrazioni locali per una equa distribuzione delle risorse e, nei tavoli di confronto, faremo sentire la nostra voce”. Il presidente provinciale Pippo Occhipinti ha inoltre delegato il direttivo sezionale di Ragusa come capofila in provincia, per aprire una fase di ascolto e di programmazione della prossima stagione estiva. “Daremo le nostre indicazioni sulle tante problematiche – aggiunge Migliorino – dalla viabilità ad una eventuale programmazione di eventi o manifestazioni. Chiederemo a tutti i comuni copia dei bilanci per capire come vengono spesi i soldi dei cittadini. E’ arrivato il momento delle scelte condivise. Ma non solo a parole”.
A proposito di riaperture, infine, Occhipinti e Migliorino ripetono le regole stabilite dal Cts (comitato tecnico scientifico), che prevedono il distanziamento di almeno un metro tra i clienti dei ristoranti e l’uso della mascherina obbligatorio nei luoghi di passaggio. Confermata la regola del numero massimo di quattro persone non conviventi sedute allo stesso tavolo. Resta anche l’obbligo del cartello con la capienza massima del locale, già esposto fuori dai locali di ristorazione. All’interno del ristorante, intanto, l’obiettivo rimane quello di garantire la massima sicurezza al personale e ai clienti. (da.di.)