Crisi per sale bingo anche in provincia di Ragusa. La crisi economica dell’ultimo anno ha colpito anche le reti distributive del bingo, delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento, regolamentati nelle concessioni statali. Le attività dei giochi pubblici sono completamente interrotte da nove mesi a causa delle misure governative di distanziamento sociale, ad eccezione delle lotterie. Accade anche in provincia di Ragusa come evidenzia Fipe Confcommercio in collaborazione con la propria organizzazione di categoria, Egp, associazione italiana esercenti giochi pubblici, rilevando che la spesa nel gioco regolamentato si è ridotta di oltre il 35%, con più del 40% di minore gettito per l’erario.
LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO RAGUSA
“Sono sospesi, infatti – spiega il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – non solo i bingo e le scommesse, ma anche gli apparecchi da gioco, sottoposti ad un prelievo molto elevato. Il blocco integrale delle attività non considera i severi protocolli di prevenzione dei rischi adottati dagli esercenti che prevede la riduzione del numero di persone negli spazi adibiti al gioco, il distanziamento dei clienti e la costante sanificazione del locale. Senza la possibilità di riprendere presto a lavorare, anche per i pubblici esercizi che offrono giochi non si pone solo il problema della continuità aziendale, ma anche quello della difesa della legalità. E’ ancora troppo recente il ricordo delle bische, delle tombole clandestine; i giochi in denaro sono servizi che richiedono selezione, elevata qualificazione e professionalità degli esercenti, per tutelare in ogni momento i consumatori”.
“Non possiamo permettere – conclude Manenti – che le incertezze sulle decisioni di riapertura favoriscano la dispersione di quanto costruito con la regolamentazione puntuale di queste attività, impedendone l’ulteriore progresso professionale e tecnologico con la restituzione di larghe porzioni di offerta alla criminalità”.