ROMA – Dopo il consueto monitoraggio settimanale del venerdì da parte di Iss e Ministero della Salute, cambiano di nuovo a partire da oggi i colori delle regioni in base all’andamento dei contagi da Coronavirus. Rispetto alla scorsa settimana, Campania, Emilia Romagna e Molise passano in area arancione e si vanno ad aggiungere ad Abruzzo, Toscana, Liguria e Provincia di Trento. Accanto a queste misure, a causa dei timori sulla diffusione delle varianti del virus, restano delle ’’zone rosse’’ locali. La variante inglese, infatti, in molte grandi Regioni rappresenta oltre un terzo dei nuovi contagi. ’’Zone rosse’’ locali sono attive dunque in provincia di Bolzano, provincia di Perugia, provincia di Pescara e provincia di Chieti.A queste, in zona rossa si aggiungono anche diversi comuni italiani in Piemonte, Lombardia, Umbria, Lazio, Molise.
Intanto i governatori delle Regioni, che ieri si sono riuniti, chiedono al Governo di superare l’attuale sistema di zonizzazione con misure idonee a frenare i contagi ma che tengano conto dell’oggettiva situazione dei casi sul territorio e delle sofferenze economiche. Per questo, ha sottolineato il presidente della conferenza della Regioni, Stefano Bonaccini, ’’è necessario che i provvedimenti restrittivi regionali siano adottati con l’intesa del ministro della Salute’’. Ma sulla possibilità di una Italia tutta arancione con restrizioni omogenee per l’intero territorio nazionale, i governatori sono divisi. Sulla proposta avanzata da Bonaccini concordano la Toscana, la Campania, la Lombardia, ma il vicepresidente della Conferenza Giovanni Toti, governatore ligure, ha espresso la sua contrarietà.
’’Il paese si aspetta di ripartire’’, ha detto, proponendo invece una zona gialla nazionale. Inoltre le Regioni vogliono un ’’deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica’’. E il presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini sottolinea: ’’Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese’’. L’altra richiesta è che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte.