ROMA – Negli ultimi 22 giorni, da quando ha ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica, il nome di Mario Draghi è stato pronunciato quasi 70.000 volte (68.804) dai mezzi di informazione italiani: una media di oltre 2 volte al minuto. Il dato emerge dal monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti media fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha indagato qual è stata la visibilità del nuovo premier dal 3 al 24 febbraio, mettendola a confronto con quella dei leader politici.Alle spalle di Draghi, sia pure con oltre un terzo di citazioni in meno (18.878), troviamo Matteo Salvini, il cui appoggio – per alcuni sorprendente – al nuovo governo gli consente di ottenere il 2° posto, mentre Giorgia Meloni, grazie alla sua scelta isolata ma netta di collocarsi all’opposizione, si colloca sul gradino più basso del podio per numero di citazioni totali (12.337), ma supera Salvini per numero di presenze in radio e tv (2.803 vs 2.371).
E’ solo sommando le citazioni di Beppe Grillo (10.686) e Vito Crimi (7.548) che gli esponenti del M5S si avvicinano a Salvini, mentre il segretario del PD Nicola Zingaretti, con 10.537 menzioni, supera il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi (8.424). Zingaretti, tuttavia, è in ultima posizione per quanto riguarda le citazioni dei leader politici nelle sole radio e tv (688, poco più della metà di quelle di Vito Crimi – 1.094 – che lo precede in questa classifica).Mediamonitor.it ha anche indagato la visibilità sui mezzi di informazione del nuovo esecutivo, analizzando la presenza dei nuovi ministri sui mezzi di informazione italiani da sabato 13 (giorno del giuramento al Quirinale) a mercoledì 24 febbraio. Come prevedibile, complice l’emergenza sanitaria ancora in corso, guida la classifica il titolare del dicastero della Salute, Roberto Speranza (8.310 citazioni), che precede Luigi di Maio (4.716), al suo secondo mandato consecutivo al Ministero degli Esteri. In grande spolvero i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti (3.937), in 3^ posizione, lascia ai piedi del podio il ministro del Lavoro Andrea Orlando (2.877), mentre il neoministro del Turismo, Massimo Garavaglia, 7° con 2.583 menzioni, precede Roberto Cingolani (2.566), titolare del nuovo Ministero della Transizione ecologica fortemente voluto dai grillini.Il più citato fra i tecnici è Daniele Franco, ministro dell’Economia, (5° con 2.753 citazioni), insieme al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che è in 6° posizione (2.677), mentre la ministra della Giustizia ed ex presidente della corte Costituzionale Marta Cartabia è 9° con 2.418 menzioni.
Le ministre senza portafoglio Mariastella Gelmini (Affari regionali e autonomie) e Mara Carfagna (Sud e coesione territoriale), tornate nella squadra di governo a 10 anni di distanza dal Berlusconi IV, oscurano Luciana Lamorgese (13°, 1.889 citazioni), riconfermata agli Interni: Gelmini, con 2.298 citazioni, è 10^, Carfagna (2.093) è 12^, alle spalle del ministro della Cultura Dario Franceschini (2.248).Dall’insediamento del nuovo governo, i meno citati in assoluto secondo l’indagine di Mediamonitor.it sono le ministre delle Politiche giovanili Fabiana Dadone (22^, con 838 citazioni) e dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa (23^ e ultima, 260). Ai primi tre posti della classifica che considera solo le emittenti radiofoniche e televisive ci sono Roberto Speranza (640), Daniele Franco (577) e Luigi Di Maio (557).