ROMA – ’’Chi dice che Conte è il passato non solo è ingeneroso, ma sbaglia. Significa non capire il sentimento popolare che c’è intorno all’esperienza umana e politica che abbiamo fatto. Basta farsi un giro nei nostri circoli e nei quartieri popolari per capirlo».Lo sostiene in una intervista al Corriere della Sera Francesco Boccia, Pd, ex ministro degli Affari regionali nel Conte II «Nuovo Dpcm? E’ giusto che Draghi continui sulla linea del rigore. Quando c’è una pandemia di questa portata, chi ricopre funzioni pubbliche non deve nascondere la verità ma anteporre la salute e la vita agli interessi economici. La discontinuità invocata da Salvini? Lui è in campagna elettorale permanente e propone ricette magiche che non ci sono. Gelmini sposta asse a destra? La stella polare resta l’appello del presidente della Repubblica al governo di emergenza, che non avendo matrice politica non può avere alcun asse».
Boccia si sofferma sulla scelta di Matteo Renzi: «Il dato oggettivo è che ha portato la destra al governo del Paese, sia pure un governo di unità nazionale. E lo ha fatto tradendo gli elettori del Pd, perchè lui e i parlamentari di Italia viva sono stati eletti da una comunità che non avrebbe mai consentito il ritorno della destra al governo. Renzi lo rimuove, ma è in Parlamento con i voti del Pd». ’’Italia viva è riuscita a far saltare l’alleanza tra Pd, M5S e Le? L’obiettivo era quello, prova ne sia che i temi sollevati per innescare la crisi, dal Recovery al Mes, sono scomparsi dal dibattito. Il progetto di unire il riformismo che non si vergogna di avere radici a sinistra con le fratture sociali che attraversano il Paese è la sfida identitaria del Pd».