Mentre Modica si mobilita per scongiurare la vendita della casa natale del premio Nobel Salvatore Quasimodo, una soluzione concreta potrebbe venire dal sub emendamento presentato in commissione Bilancio dal Pd, tramite il vice presidente Baldo Gucciardi. A darne notizia il deputato Nello Dipasquale che traccia sinteticamente i termini della questione “come ormai noto, l’edificio dove nel 1901, a Modica, è nato il Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo è stato messo in vendita per poco meno di 400mila euro. Su questa casa la Regione Siciliana ha diritto di prelazione e crediamo che sia il momento di agire per difendere questa struttura che è custode della memoria. Chiediamo quindi all’assessore Samonà di sostenere il sub emendamento che prevede, tra l’altro, che la casa, una volta acquisita, sia data in gestione all’associazione Proserpina che da sempre ne gestisce il museo, arricchendolo costantemente con preziosi cimeli del poeta, arredi, foto, documenti e stampe”.
Poi il parlamentare dem ragusano aggiunge “la Regione Siciliana ha l’occasione di esercitare il diritto di prelazione, il prezzo dell’immobile non è elevato e ci sono diversi modi per procedere. Noi abbiamo presentato un sub-emendamento alla Finanziaria regionale, l’assessore Samonà batta un colpo”. E di fronte alla dichiarazione dell’assessore Samonà di aver “informato che la Soprintendenza sta monitorando la situazione”, Dipasquale incalza “sono contento che l’assessore Samonà abbia battuto un colpo, come avevo augurato, ma finché non ci sarà un atto concreto come un decreto di finanziamento per l’acquisto, a Modica, della Casa natale di Salvatore Quasimodo non staremo tranquilli perché già in altre occasioni, anche in provincia di Ragusa, si sono avute promesse e interessamenti, però senza arrivare mai al raggiungimento di un fatto compiuto”. Quindi l’esponente democratico all’Ars aggiunge “mi auguro che la maggioranza, in Commissione Bilancio e poi in Assemblea, approvi il sub-emendamento del Partito Democratico per l’acquisto dell’immobile da parte della Regione Siciliana, perché solo prevedendo risorse certe nel Bilancio si arriverà al decreto di finanziamento.
Non approvare l’emendamento, invece, sarebbe un grave errore e ad oggi, tranne dichiarazioni di buone intenzioni – lo ribadisco – non esiste niente di più. Vogliamo vedere i fatti”. (da.di.)