Ragusa, le nuove regole raccolta differenziata non piacciono a Firrincieli del M5S. Sono dunque state avviate, da venerdì 12 marzo, le nuove modalità di raccolta differenziata a Ragusa. Ad illustrarle lo stesso sindaco Peppe Cassì “come previsto in alcune parti della città oggi si sono accumulati sacchi di rifiuti non conformi alle regole della raccolta differenziata. Gli operatori ecologici hanno segnalato con appositi adesivi la ragione del mancato ritiro. Cinque squadre composte da personale dell'ufficio igiene, della polizia municipale e della società che si occupa del controllo della corretta gestione del servizio, questo pomeriggio controlleranno a campione il contenuto dei sacchi per individuare i responsabili, avvalendosi anche delle immagini delle fototrappole presenti in diversi punti della città. Dopo questa fase, si procederà alla rimozione dei rifiuti abbandonati. Si tratta di disagi previsti e di sacrifici che toccano il decoro urbano, nell’ottica di un progressivo miglioramento delle condizioni della città.
Saremo sempre più duri contro gli incivili a cui consiglio, ancora una volta, di mettersi in regola”. Toni perentori e quasi minacciosi che, aggiugendosi alla scarsa comunicazione istituzionale prima dell’avvio delle nuove modalità, avevano già suscitato le perplessità dal capogeruppo consiliare 5 stelle Sergio Firrincieli. Che ora le ribadisce anche alla luce di un’ altra comunicazione del sindaco che aveva parlato di “un processo educativo, che ci permetterà da una parte di individuare e controllare chi non differenzia e dall’altra di avvicinarci alla tariffazione puntuale. E’ il mastello, infatti, lo strumento che consente di calcolare la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e quindi le tariffe, favorendo chi differenzia meglio. Per questo motivo è necessario quindi scoraggiare l’abitudine a conferire in sacchi anziché nel mastello, che va invece sempre esposto ogni qual volta si ha necessità di gettare dell’indifferenziato”.
Queste dunque le contestazioni di Firrincieli che, a scanso di equivoci, esordisce con un secco “differenziata a Ragusa, il sindaco Cassì ci ha stancato con i suoi metodi educativi” e chiarisce “il sindaco Cassì ha ormai stancato con questa aria da maestro, da padre di famiglia, da esperto su tutto che deve educare i cittadini. Anche se, in Consiglio comunale, ha cercato di attenuare il senso e il significato della parola educare, resta questa pretesa di educare che stride con i numeri della differenziata che fanno dei cittadini ragusani fra i più ‘educati’ della Sicilia e d’Italia”. E a scanso di fraintendimenti incalza “diciamo basta a questi atteggiamenti di presunta superiorità personale e politica. Come accade spesso, la carica sembra aver fatto perdere di mira gli obiettivi da raggiungere al nostro sindaco che pretende di educare una città dalla grande tradizione di compostezza, di civiltà e di comportamenti sempre ineccepibili…
Per restare in tema di raccolta differenziata il sindaco non deve pensare a educare i cittadini ma deve stare attento alla comunicazione, deve rendere i controlli efficaci e deve trovare i doverosi aggiustamenti ad un sistema peraltro collaudato che, come tante cose di questa città, con questa amministrazione, tardano ad andare a regime. Con le percentuali raggiunte, è delirante criminalizzare l’utente che produce un sacchetto in più di indifferenziato, piuttosto servono informazione e comunicazione più chiara e più puntuale, serve garantire un servizio più efficiente per il ritiro degli ingombranti, servono controlli mirati in determinati quartieri e in aree rurali”. Quindi il capogruppo pentastellato aggiunge “il sindaco ha preferito di decidere autonomamente compensazioni con la ditta per altri servizi, si è disinteressato delle spese per la comunicazione, per quelle dei contatti diretti con l’utenza, ha disatteso le richieste per contenitori di adeguata capienza, peraltro non fornendo risposte precise ai dettami del capitolato, ha permesso che si omettesse la distribuzione porta a porta dei sacchetti specifici, come era previsto dal capitolato.
A questo punto, siamo noi che consigliamo al primo cittadino di andare a scuola, per essere formato, informato e anche educato ad un comportamento politico adeguato al ruolo che riveste, che impone, prima di tutto il massimo rispetto dei cittadini e delle diverse componenti politiche presenti in città”. E come al solito il ragionamento di Firrincieli si avvia alla conclusione ‘politica’ “come scrive oggi la consigliera Malfa, e come sostenevano anche autorevoli candidati sindaco in campagna elettorale, si è rivelato un errore affidare la guida della città a chi per la prima volta, senza esperienza e senza alcuna conoscenza della macchina amministrativa, si era proposto come l’uomo nuovo capace di offrire soluzioni ai diversi problemi della città. Non solo le scelte politiche e di persone si rivelano, ogni giorno di più, sensibilmente affette da criticità ma ci si ostina a parlare di processo educativo nonostante i tanti segnali che fanno intravedere area di fallimento per le strategie e i piani di rilancio e di risveglio di una città che non può vivere solo di opere pubbliche perché rischia di restare come le vie di Cinecittà, fatte solo di facciate di palazzi, senza vita e senza persone all’interno, e senza lo spirito della politica vera che alimenta uomini e cose”. (da.di.)