Inizio settimana caratterizzato da ben due segnalazioni riguardanti disagi nella zona vaccinale dell’ospedale Giovanni Paolo II° di Ragusa e assembramenti nella hall del Regina Margherita di Comiso. La prima segnalazione proviene da un cittadino (con una lettera firmata indirizzata al Direttore Generale dell’Asp, al Direttore Sanitario Aziendale e a quello del nosocomio di contrada Bruscè) che racconta la propria esperienza “Il sottoscritto porta all’attenzione delle SS.VV la situazione a mio parere vergognosa a cui sono costretti gli utenti che devono effettuare il tampone rapido presso il PO Giovanni Paolo II di Ragusa prima di potere accedere alle prestazioni dello stesso ospedale. Oggi lunedì 15 cm per potere effettuare il controllo programmato del Peace-Maker mi reco con largo anticipo dove vengono effettuati i tamponi rapidi in ospedale.
Bene, le persone prima di potere accedere all’interno, sono costrette ad aspettare fuori o sotto un sottoscala aperto a tutti venti e anche abbastanza sporco per almeno un paio di ore. Chiaramente non c’è nessuna sedia dove potersi sedere e se non si è invalidi non si può arrivare fino a lì in auto e magari aspettare dentro il proprio mezzo. Il commento più diffuso era “Magari evitiamo il coronavirus ma ci becchiamo il raffreddore”. Personalmente ho visto una signora anziana con la stampella e con le mani completamente bianche credo per il freddo.Chiaramente in una situazione del genere monta anche la tensione tra utenti e il vigilante alla porta. Per non parlare del divieto di assembramento, ah ma tanto siamo all’aperto o quasi.Tutto questo in una struttura enorme come il nuovo ospedale dove non è possibile reperire dei locali più dignitosi e accoglienti dove far aspettare le persone (esseri umani).
Considerando anche che non siamo all’inizio dell’emergenza ma è da un anno che conviviamo con tutto questo. D’altra parte qualche settimana fa ho accompagnato un parente all’Ospedale di Modica dove doveva fare il tampone pre ricovero e anche lì le persone costrette ad aspettare all’esterno. Forse è un costume dell’Azienda? Mi permetto di suggerire alle SS.VV. di andare una mattina e provare ad aspettare lì per almeno un paio di ore prima di potere accedere all’ambulatorio interno. Personalmente mi sono arrabbiato parecchio e anche vergognato”. E se a parlare di tale situazione era un semplice cittadino, anche un rapprsentante politico si assume il compito di segnalare “troppi assembramenti nella hall dell’ ospedale Regina Margherita di Comiso tra chi attende di pagare il ticket e chi invece deve usufruire di altri servizi”.
Si tratta di Salvo Liuzzo, di Italia Viva, che avanza una proposta “occorre predisporre una riorganizzazione di massima dei servizi e della gestione dell’utenza per evitare che nell’ampia stanza che, al Regina Margherita di Comiso, proprio all’ingresso, ospita l’ufficio ticket, si registri, come accade ormai da qualche giorno, una consistente presenza di persone tale da creare assembramenti di cui non si può più sottacere proprio per il rischio che ciò comporta”. Liuzzo illustra così la situazione “nell’ampia stanza di cui stiamo parlando c’è l’ufficio ticket. Una hall grande, di sicuro, ma non gigantesca, in cui si recano tutte le persone che devono pagare il ticket ma anche chi deve effettuare le vaccinazioni oltre ai pazienti del Pta per quanto riguarda l’endocrinologia e la cardiologia. Inoltre, non dimentichiamo che c’è pure il reparto di Chirurgia, quello di Oculistica, di Odontoiatria, l’otorino, l’ufficio protesico, la medicina legale e fiscale, il laboratorio analisi e poi i poliambulatori.
Chi deve farsi visitare nel contesto di uno di questi servizi deve pagare il ticket. Per di più, nell’ufficio di cui stiamo parlando c’è una sola persona che deve fronteggiare una vera e propria marea umana. Riteniamo che sarebbe opportuno predisporre più postazioni così da favorire, dal punto di vista logistico, l’afflusso di tutte quelle persone che devono pagare il ticket”. Dopo essersi rivolto alla direzione generale dell’Asp di Ragusa, sollecitando una verifica anche da parte dell’amministrazione comunale sulla delicata questione, affinché possa assumere i provvedimenti del caso, l’esponente della formazione politica renziana affronta quello che gli appare come il problema più grave, vale a dire l’estrema concentrazione di utenti in un’unica stanza, seppur di ampie dimensioni e spiega “si formano assembramenti importanti che possono determinare potenziali occasioni di contagio. In più, spesso e volentieri, da parte dell’utenza, manca la disciplina necessaria per il rispetto dei distanziamenti ed ecco che si creano situazioni poco confacenti. Chiediamo, dunque, che il personale sia rafforzato, che possa esserci un potenziamento per sopperire alla mole di utenza. Ma è indispensabile anche una riorganizzazione generale sotto l’aspetto logistico. Non può essere, ad esempio, che tutte le persone che devono farsi vaccinare transitino da lì dentro. E’, invece, indispensabile, secondo me, creare un presidio di attesa in un altro punto dell’ospedale. Insomma, chi deve pagare il ticket non può certo entrare in contatto con le persone che devono farsi vaccinare che il ticket non lo devono pagare. Siamo convinti che la direzione generale si adopererà per monitorare la situazione denunciata dagli utenti e che troverà, in men che non si dica, una soluzione adeguata a fronteggiare queste serie difficoltà”. (da.di.)