Cartelle esattoriali, condono nel Decreto sostegni: ecco per chi e cosa fare. Le cartelle esattoriali ed il condono annunciato nei giorni scorsi potrebbe trovare la conferma nel Decreto legge Sostegni atteso per domani, venerdì 19 marzo. Il condono annunciato potrebbe comportare la cancellazione automatica di molti dei debiti affidati all’agente della riscossione tra il 2000 e il 2015. Tra le ipotesi che circolano quella più accreditata al momento è che non dovranno più pagare nulla i contribuenti che avevano debiti residui (comprensivi di contestazione iniziale, sanzioni e interessi) fino a 5mila euro.
Cartelle esattoriali condono: ecco per chi e cosa fare
Una volta entrata in vigore la norma e se il Governo confermerà le intenzioni di tagliare drasticamente il magazzino degli arretrati dell’ex Equitalia, il contribuente non dovrà fare nulla. Se i debiti rientrano nella sanatoria, sarà la stessa amministrazione finanziaria a cancellare le pendenze di cittadini, imprese e professionisti. Con l’ipotesi della soglia a 5mila euro, l’Esecutivo si accinge a mandare al macero 61,5 milioni di vecchie cartelle per un controvalore di 70 miliardi di euro. All’apparenza potrebbe apparire come una cifra enorme. In realtà si tratterebbe di appena il 7% del magazzino di agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) che attualmente ammonta a quasi mille miliardi. Un numero in cui però, come più volte ribadito davanti al parlamento dal numero uno di Entrate e Ader Ernesto Maria Ruffini, c’è un’elevattisima quota di importi non più recuperabili perché intestati a soggetti defunti, falliti o nullatenenti.
Ma cosa fare per capire se il debito viene cancellato?
La verifica dovrà essere effettuata direttamente sul sito di Agenzia Riscossione. Il contribuente potrà verificare la propria situazione debitoria all’interno dell’area riservata di agenzia Entrate-Riscossione. Il rispettivo estratto conto indicherà se il debito è stato definitivamente stralciato.
Ma a quali anni si riferisce e per chi sarà effettuato il condono delle cartelle esattoriali?
Attenzione alle facili speranze. Sebbene il numero di cartelle definitivamente cancellate dovrebbe essere il doppio del mini-condono fino a mille euro della pace fiscale 2018, i termini di riferimento riguardano – almeno secondo le prime ipotesi circolate – i carichi affidati dal 2000 al 2015. Quindi questo significa che conta la data in cui il debito è stato consegnato nelle mani dell’ex Equitalia e non l’anno in cui è avvenuta la prima contestazione o l’anno d’imposta di riferimento. Tanto per intendersi, un debito d’imposta relativo a una delle ultime dichiarazioni dei redditi presentate non sarà interessato da questa sanatoria.