Dieta a rotazione: cos’è, come funziona e benefici. La dieta a rotazione è una dieta che prevede l’esclusione per alcuni giorni della settimana di alcuni alimenti. La rotazione e la varietà delle pietanze assicurano al nostro organismo utili e preziosi componenti nutrizionali, che preservano il nostro stato di salute e rallentano l’invecchiamento. Mangiare sempre gli stessi alimenti in modo eccessivo o troppo ripetitivo, rischia di far sviluppare una forma di intolleranza a quel particolare alimento. La ripetitività ha come conseguenza quella di creare uno stato infiammatorio nell’organismo, che incide sul buon funzionamento del metabolismo e può causare dei disturbi cronici: dal diabete, all’emicrania alle malattie autoimmuni.La dieta di rotazione, che prevede di escludere per alcuni giorni della settimana l’assunzione del gruppo alimentare che ha generato infiammazione, è la soluzione per tornare a stare meglio, ma soprattutto per poter mangiare di tutto, per sempre. Per poter seguire una dieta di rotazione efficace, è indispensabile fare il Food Inflammation Test, un esame, messo a punto da Gek Group e disponibile in diverse farmacie e centri, che permette di definire il profilo alimentare individuale.
DIETA A ROTAZIONE: COME FUNZIONA IL TEST
Il test consiste in un piccolo prelievo di sangue capillare da un polpastrello che permette di analizzare il dosaggio nel sangue di due tipologie di citochine e di un particolare tipo di anticorpi, le Immunoglobuline G, che sininnalzano nell’organismo in risposta alla ripetuta o eccessiva assunzione di alimenti di uno specifico grande gruppo alimentare. Quando si supera un individuale livello di soglia, le citochine infiammatorie smettono di essere un semplice “segnale di avvertimento” e provocano un aumento della resistenza insulinica, modificando l’utilizzo degli zuccheri e facilitando l’aumento di peso.
DIETA A ROTAZIONE: BENEFICI
Alimentarsi in modo corretto è dunque il presupposto per mantenere un buono stato di salute e per garantire una maggiore efficienza al nostro organismo. Un’alimentazione sana ed equilibrata richiede un apporto energetico adeguato al consumo di calorie, e prevede diverse categorie di cibi, che possano assicurare al nostro organismo tutti i nutrienti essenziali per il suo funzionamento. Variare la dieta permette, inoltre, di eliminare meglio le tossine e di ostacolare l’accumulo di alimenti potenzialmente in grado di sviluppare un’intolleranza.Oggi purtroppo le nostre abitudini alimentari sono diventate sempre più uguali. Acquistiamo e cuciniamo spesso gli stessi cibi, che si ripropongono settimanalmente, mensilmente e a volte anche tutto l’anno. Questa ripetizione sistematica pone le basi per la formazione di numerosi disturbi, i cui sintomi sono vari e molto spesso aspecifici: stanchezza e deficit di energie, cefalea, svogliatezza e difficoltà di concentrazione, scarsa attenzione durante lo studio o il lavoro, facile esauribilità fisica ed energetica, allergie e intolleranze alimentari, problemi dermatologici e intestinali con stipsi alternata a dissenteria, infiammazione dei muscoli e delle articolazioni.
Il modo più semplice per ridurre la possibilità di sviluppo di tali sintomi è di assumere alimenti freschi di stagione ed evitare, attraverso una dieta di rotazione, la continua e ripetitiva assunzione di un alimento. La dieta di rotazione, che prevede l’assunzione di cibi specifici diversi ogni 3-4 giorni, ostacola, inoltre, la formazione di radicali liberi, causa primaria d’invecchiamento cellulare e innesco per le condizioni infiammatorie. Oltre alla rotazione degli alimenti è utile praticare una giornata di digiuno, bevendo molta acqua e assumendo frutta, così da ridurre il carico di lavoro stressante che l’organismo è costretto a fare quotidianamente. Si consiglia, inoltre, di utilizzare cibi ricchi di anti ossidanti e con capacità anti infiammatorie, e di sfruttare le virtù di alcune le spezie, come la curcuma e lo zenzero, che contengono numerosi fattori contro l’infiammazione e l’invecchiamento cellulare.
DIETA DI ROTAZIONE: COME FUNZIONA
Nei giorni di dieta vanno esclusi tutti gli alimenti evidenziati dal test mentre nei giorni liberi si possono reintrodurre. La reintroduzione è fondamentale, si tratta di una tecnica simile allo svezzamento infantile, necessaria per il mantenimento della tolleranza nei confronti di quegli alimenti. Nello schema di rotazione il mercoledì, il sabato sera e tutta la domenica sono i giorni liberi. Durante le prime 4 settimane, la dieta di rotazione più efficace va applicata tutti i giorni ad esclusione di un giorno setimanale con tutti i pasti liberi, più quattro pasti da dividere tra il sabato e la domenica. Dalla quinta alla dodicesima settimana, i pasti liberi diventano 10 quindi tre giorni a settimana completi più un pasto in un altro giorno. La fase di mantenimento a tolleranza recuperata prevede di osservare il menu di rotazione un giorno alla settimana per sempre.
DIETA DI ROTAZIONE SEMPLIFICATA
Se il test ha evidenziato degli stati infiammatori causati da un particolare gruppo alimentare, ma non avete la testa per seguire una dieta schematica, il dottor dottor Attilio Speciani, specialista in Immunologia clinica e Allergologia, docente Master di Nutrizione all’Università di Pavia e direttore scientifico di Gek Group – consiglia una versione semplificata che apporta comunque dei benefici. Ovvero, abituatevi a togliere gli alimenti “incriminati” per due giorni a settimana. Lo stop aiuta a sfiammare il corpo, a recuperare benessere, e a variare la dieta.