A Ragusa un altro mese da buttare per i saldi. Neanche lo scorso febbraio ha portato, e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti, l’auspicato “rimbalzo” per i saldi invernali dopo il tonfo registrato a gennaio. E’ quanto evidenzia il presidente di Federmoda Ragusa, Daniele Russino, che cita l’indagine effettuata da Federazione Moda Italia Confcommercio secondo cui, anche sul nostro territorio, le vendite di abbigliamento, calzature e accessori sono scese del 23,3% rispetto allo stesso mese del 2020. “Per il 66,5% delle imprese – afferma Russino – c’è stato un peggioramento, seguono quelle che hanno avuto una stabilità (19,4%), mentre il 14,1% ha venduto di più. Il calo, per un’impresa su quattro è stato tra il 50 e il 90%, per effetto dei forti sconti proposti alla clientela pur di smaltire le scorte. Quasi otto imprese su 10 (il 77,5% per la precisione) ha infatti proposto sconti tra il 30 e il 50% e il 33,8% del 50%”.
La maggior parte delle transazioni è avvenuta cashless, soprattutto con pagobancomat (82,5% delle preferenze multiple). Solo il 7,6% dei clienti ha utilizzato i contanti, soprattutto per le spese a basso importo. Il “podio” dei prodotti più venduti vede sul gradino più alto la maglieria (49%), seguita da giubbotti, cappotti e piumini (38,8%) e pantaloni e jeans (32,3%). Molto male, invece, abiti da uomo (4,2%) e valigie (1,1%). “E’ comunque un altro segnale negativo – commenta il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – che si aggiunge ai tanti che abbiamo già avuto modo di raccogliere. Un segnale che, purtroppo, mette in rilievo come ci sia ancora parecchio da fare sul fronte dei recuperi di perdite di fatturato che hanno devastato l’intero settore dell’abbigliamento e della moda più in generale.
Siamo sempre convinti che se non ci saranno risposte adeguate, molte imprese saranno, purtroppo, destinate alla chiusura”.