Sulla vicenda della conduzione dei lavori della quarta commissione consiliare ‘Risorse’ di Ragusa, ad opera della sua presidente Giovanna Occhipinti, i tre consiglieri comunali di Ragusa componenti di minoranza, i pentastellati Sergio Firrincieli e Alessandro Antoci e Mario Chiavola del Pd, scrivono un nuovo capitolo, come, non per loro colpa, nei migliori feuilleton ottocenteschi. E lo fanno riallacciandosi a “dichiarazioni alla stampa della presidente della stessa commissione che tendono a derubricare a semplice malinteso, tutto interno alla compagine di maggioranza, il suo tentativo di manipolare il numero dei componenti di maggioranza presenti in Commissione. Fa sorridere il tentativo, contrapposto a quello del primo cittadino che, invece, in Consiglio comunale, ha parlato di superficialità: almeno si mettessero d’accordo per tentare di spiegare, a modo loro, che cosa è accaduto”.
Il tutto, secondo Firrincieli Antoci e Chiavola, indicherebbe “scarso senso delle istituzioni e sprezzo delle minoranze” in quanto, sottolineano “noi ci riferiamo solo alla registrazione della seduta e ai verbali dove si evince chiaramente che la presidente ha sostituito, autonomamente, senza che fosse nelle sue prerogative e competenze, un consigliere assente all’ora della convocazione, consigliere, peraltro, come appare dalle sue dichiarazioni a verbale, con cui non c’è un feeling politico di appartenenza allo stesso gruppo” e ribadiscono con estrema chiarezza “i sottoscritti consiglieri non hanno richiesto chiarimenti, hanno chiesto, e a questo punto pretendono, di sapere se è stato violato il regolamento da parte della presidente oppure no.
Risposta che purtroppo tarda ad arrivare”. Ma i tre consiglieri di minoranza componenti della commissione in questione, che hanno sempre tenuto un comportamento estremamente corretto e scritte le loro richieste in maniera molto istituzionale, si dolgono di un’altra affermazione della presidente Occhipinti, relativa al fatto che i tre abbiano presentato “un piatto di bolle di sapone e di aria fritta”, cosa che secondo Sergio Firrincieli Alessandro Antoci e Mario Chiavola confermerebbe “il suo scarso senso delle istituzioni e sprezzo delle minoranze, atteggiamenti, peraltro, più volte emersi in Consiglio comunale”. (da.di.)