Un intervento a cuore aperto. E’ quello che ha animato, ieri pomeriggio in videoconferenza, il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, incontrando il coordinamento dei sindaci dell’area iblea. E’ stato il coordinatore dell’organismo, il primo cittadino di Ragusa, Giuseppe Cassì, ad aprire i lavori sottolineando l’impegno che le varie amministrazioni comunali hanno cercato di profondere a sostegno delle categorie produttive.
Manenti ha fatto una disamina della gravità della situazione. “L’emergenza coronavirus, per le imprese – ha detto – entra ora, non solo nel vivo della quarantena ma anche nel vivo del problema. Le imprese sono già allo stremo e, mentre la chiusura di gran parte di commercio e turismo si prolunga, i tributi comunali ed i costi degli affitti corrono. Le casse degli esercenti, però, sono vuote per mancanza di incassi. Tutti sappiamo quello che sta accadendo. Ecco perché abbiamo chiesto con urgenza, e chiediamo adesso anche ora, in questa fase critica, di concertare misure e provvedimenti concreti da cui poter iniziare a progettare la ripartenza oltre a bloccare i costi fissi. La concertazione di primo livello con le Amministrazioni comunali è fondamentale. Abbiamo assistito ad interventi sporadici da parte di qualche sindaco ma – vista la gravità della situazione – occorre strutturare un sistema di aiuti comunali omogeneo e coerente. Non è possibile fare differenze tra comune e comune a parità di categorie merceologiche”.
Confcommercio ha messo nero su bianco alcuni “capitoli” fondamentali per i quali i Comuni possono attivarsi, attingendo alle proprie casse o facendo da interfaccia coi proprietari degli immobili e le loro associazioni. Si parte con il capitolo affitti (sgravio Imu per i proprietari che sospendono i canoni ora e li riducono poi). Tributi: la sospensione di Cosap e Tosap, il rimborso della tassa di pubblicità già pagata (o esenzione per tutto il 2021), la sospensione per tutto il 2020 della tassa di asporto rifiuti (almeno per i codici Ateco che tengono chiuso). Sul fronte immobili: la revisione dell’Imu per i proprietari prevedendo l’esenzione totale per gli immobili a destinazione alberghiera e per il settore ricettivo, la sospensione e la riconversione della tassa di soggiorno (qualora già incassata) in un fondo di sostegno per le imprese del turismo, infine il sostegno alle attività commerciali di beni di prima necessità nelle consegne a domicilio.
“Dobbiamo essere convinti di una cosa – ha aggiunto Manenti – E cioè che siamo solo all’inizio e la ripresa dipenderà da quanto intelligente sarà il territorio nel sostenere con immediatezza le proprie imprese, ossatura delle nostre città e dei nostri paesi, deliberando sgravi ed incentivi mirati ed indipendenti dai decreti governativi che si prospettano già totalmente inadeguati alle esigenze reali. I ristori previsti dai Governi nazionale e regionale li abbiamo potuti considerare finora un’aspirina somministrata ad un malato agonizzante, per riprendersi serve una “terapia d’urto” o altrimenti le perdite già ingenti registrate saranno definitive. Ci aspettiamo l’intervento dei sindaci: aiutare le nostre imprese a non chiudere significa aiutare le nostre città a sopravvivere. Di questo, purtroppo grazie a questa emergenza, solo ora ce ne siamo accorti”.
Nei loro interventi, i sindaci iblei hanno confermato il proprio impegno per cercare di sgravare, ancora di più di quanto già non abbiano fatto, le attività produttive da tasse e imposte. E’ alquanto complicato, però, che si possa utilizzare una linea uniforme da parte di tutti i Comuni, è stato detto, in quanto bisogna fare riferimento alle disponibilità di cassa che ciascun ente è in grado di mettere a disposizione. E, in ogni caso, finora, stando a quanto dichiarato dagli stessi primi cittadini, è stato fatto il possibile per cercare di venire incontro alle varie criticità emerse. Un dato allarmante è stato quello comunicato dal sindaco di Ragusa il quale ha affermato che, per quanto riguarda il suo comune, circa il 10% della popolazione ha fatto ricorso ai sostegni dell’ente municipale per andare avanti a testimonianza del fatto che la crisi ha assunto una dimensione trasversale e che ha interessato anche persone, per così dire, insospettabili fino a qualche mese fa. “Ci auguriamo – conclude Manenti – che le nostre sollecitazioni possano trovare un minimo di accoglimento perché è importante che gli enti locali territoriali facciano la propria parte sino in fondo”.