Brand No mafia: si allarga sempre di più il Movimento di opinione. Da Ragusa Mario D’Asta afferma: una risposta che dobbiamo alle famiglie delle vittime e a chi ogni giorno è impegnato a contrastare la criminalità organizzata. Giunge proprio in occasione della celebrazione, domenica 21 marzo, della Giornata per la vittime di mafia, la riflessione del consigliere comunale del Pd di Ragusa, Mario D’Asta sul crescere del movmento d’opinione del brand “no mafia” di cui lo stesso D’Asta ripercorre le tappe “si allarga sempre più, dopo essere stato rilanciato dall’area iblea, il movimento d’opinione del brand “No mafia” che sta raggiungendo le varie zone del territorio siciliano, coinvolgendo sempre più rappresentanti istituzionali.
Un’azione a supporto del Comitato amministratori Regione Sicilia, fondato tempo addietro, che, adesso, però, vanta al proprio interno più di trecento tra sindaci, assessori e consiglieri comunali, per dire no alla vendita di oggettistica e gadget che, in varie parti d’Europa e anche all’interno del territorio nazionale, si rifanno a simboli che inneggiano alle varie forme di mafia risultando essere sempre di più il brand (ovviamente falso) dell’Italia nel mondo”. D’Asta, che per primo ha posto la necessità di rilanciare la questione nelle scorse settimane, è stato anche sentito da alcune testate giornalistiche nazionali, il Corriere della Sera in particolare, che hanno voluto comprendere la ratio di questa presa di posizione. E spiega “il brand che stigmatizziamo è non più accettabile poiché l’immagine della nostra terra nel mondo non è legata alla mafia bensì alla cultura, alle bellezze naturali, alla storia e all’arte. Abbiamo voluto lanciare un messaggio forte e chiaro nei confronti di qualsiasi oggetto che possa richiamare al malaffare”.
Alla voce del consigliere comunale ragusano, si aggiunge anche quella di Gianfranco Gentile, portavoce del Cars (comitato amministraotri Regione Sicilia) nonchè presidente del Consiglio comunale di Pettineo, che sottolinea “abbiamo predisposto una mozione consiliare al fine di sensibilizzare ogni amministrazione comunale ad avviare un percorso virtuoso, teso a stimolare sia il Governo regionale che nazionale all’approvazione di norme che vietino la diffusione di tale oggettistica. Rappresenta un’offesa per le famiglie delle vittime di mafia e per tutti coloro che giornalmente sono impegnati al contrasto della criminalità organizzata”. Oltre a D’Asta, a presentare la mozione nei vari consigli comunali isolani, sono stati anche Francesco Bertolino consigliere comunale di Palermo; Agatino Giusti, consigliere comunale di Catania; Paolo La Lima, consigliere comunale di Resuttano; Anna Allegro, consigliere comunale di Alcamo; Mariangela Cacciatore, consigliere comunale di Joppolo Giancaxio; Betty Morello, presidente del Consiglio comunale di San Fratello.
Tutti hanno immediatamente manifestato l’intenzione di farsi promotori dell’iniziativa e quindi presentarla in seno al proprio civico consesso. Tanti altri si uniranno nei prossimi giorni per seguirne l'esempio. E Mario D’Asta così conclude “è un movimento virtuoso quello che si sta cercando di portare avanti e, soprattutto, trasversale. Non ci sono primogeniture, non ci sono rivendicazioni partitiche. Abbiamo avvertito una precisa necessità, quella di rendere un servizio di fondamentale importanza per il rilancio della nostra terra che non può più essere ancorata a certi stereotipi. Noi ci siamo. E vogliamo fare in modo che si possa crescere sempre di più in futuro”. (da.di.)