I Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare per detenzione e traffico di stupefacenti a carico di due soggetti italiani. L’attività d’indagine dei militari dell’Arma era iniziata nel marzo 2019 dalla raccolta informativa svolta sul territorio in merito ad ingenti quantitativi di droga movimentati nel territorio di Pozzallo da un soggetto residente a Pozzallo ma di origini siracusane. Le prolungate e complesse investigazioni condotte sotto la direzione del Pubblico Ministero della Procura di Ragusa, dottor Fornasier, avevano condotto a riscontrare un fiorente traffico di stupefacenti, anche di quantitativi molto ingenti, da parte del giovane che deteneva le sostanze e le smerciava anche in collaborazione con il proprio padre. Le indagini hanno abbracciato l’arco temporale di circa 3 mesi e sono state svolte con numerosi servizi di osservazione e pedinamento, intercettazione di conversazioni ambientali e telefoniche e riscontro con sequestro di droga ed armi.
Uno degli snodi fondamentali delle indagini è rappresentato da un ingente sequestro di marijuana avvenuto nel maggio 2019, quando all’interno di un garage di Pozzallo nella disponibilità del principale indagato, i militari avevano rinvenuto circa 7 chili di marijuana confezionata in pacchi da chilo e la strumentazione idonea al taglio ed al confezionamento, inoltre all’uomo era stata sequestrata un’arma clandestina. Tutti gli elementi raccolti nei proficui mesi d’indagine condussero il Pubblico Ministero a richiedere emissione di misura cautelare sia per S.S. di 32 anni, che per il padre G.S., di 64 anni. Il Tribunale del riesame di Catania, di contrario avviso rispetto al Gip di Ragusa, ha ritenuto che la mole di elementi raccolti fosse tale da giustificare l’applicazione della misura della custodia cautelare. Dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso degli imputati, i Carabinieri hanno dato esecuzione, per il figlio, alla misura della custodia in carcere e per il padre degli arresti domiciliari.
L’indagine dei Carabinieri non si limitò a verificare l’esistenza di indizi in merito allo spaccio di droga, ma con un’attiva e proficua collaborazione con la Tenenza della Guardia di Finanza di Pozzallo, furono raccolti gli elementi che condussero ad applicare una misura patrimoniale del sequestro preventivo ex art.85bis del Testo Unico Stupefacenti in caso d’urgenza applicato a chi commette delitti concernenti la droga. Nella sostanza gli elementi carpiti dalle attività d’intercettazione uniti all’approfondito riscontro patrimoniale svolto dalla Guardia di Finanza ha condotto a verificare l’ingente sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto dall’uomo e dalla moglie che gestisce un’attività commerciale a Pozzallo, e quindi, all’applicazione del sequestro patrimoniale di circa 200.000 euro in autoveicoli, immobili e conti correnti.