Antivirale da piante per varienti coronavirus. Si tratta del Indolo 3 carniboli. Deriva da un composto naturale, l'I3C che si trova in alcune piante, un nuovo e promettente antivirale per combattere il coronavirus e le sue varianti. Utilizzabile da solo, o in combinazione con altre terapie, ha dimostrato di essere in grado di bloccare, in vitro, l'uscita e la replicazione del virus Sars-Cov 2 dalle cellule malate, evitandone la diffusione a tutti i tessuti corporei. Lo ha reso noto il prof. Carlo Tomino, responsabile del Centro del Farmaco dell'IRCCS San Raffaele Roma che ha partecipato al lavoro scientifico, frutto di una collaborazione internazionale, pubblicato dalla rivista Cell Death and Disease (Nature). Per l'Italia vi hanno preso parte anche l'Università di Tor Vergata e l'Ospedale Bambino Gesù a Roma, l'Università di Torino, l'Istituto Spallanzani di Roma.
L'Indolo-3-carbinolo, questo il nome del composto per esteso, "necessita ora – ha spiegato Tomino – di essere ulteriormente studiato nell'ambito di una sperimentazione clinica per confermare la sua reale efficacia nel trattamento del COVID-19. E' importante farlo perchè può rappresentare una nuova arma nella lotta a questa pandemia insieme alla campagna vaccinale e considerate le varianti identificate e attese. Peraltro, essendo già utilizzato per altri trattamenti, qualora si dimostrasse del tutto la sua efficacia, l'I3C potrebbe essere approvato rapidamente". Il gruppo di lavoro ha identificato una classe di enzimi necessaria al virus SARS-CoV-2 per uscire dalle cellule infette e diffondersi in tutti i tessuti corporei. E' risultato che i livelli di questi enzimi sono elevati a livello polmonare in pazienti positivi al virus. Il team di ricerca ha dunque dimostrato anche che la loro attività può essere inibita dal composto naturale I3C. (ANSA).