Insonnia e disturbi del sonno. Insonnia: cos'è, sintomi e cause. L’insonnia è il disturbo più comune del sonno. L'insonnia è una malattia? L'insonnia è una condizione patologica, un disturbo del sonno che ha ripercussioni sulla qualità della vita. L'insonnia è uno dei disturbi del sonno più comuni e consiste nell'incapacità di addormentarsi.
Cos’è l’insonnia?
Come si fa a capire se una persona soffre di insonnia?
Il Disturbo di insonnia consiste in una condizione di insoddisfazione relativa alla quantità o alla qualità del sonno. E’ caratterizzata da:
difficoltà nell’iniziare il sonno
difficoltà nel mantenere il sonno.
L’insonnia è un disturbo soggettivo in quanto si riferisce al senso soggettivo di difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno, o di cattiva qualità del sonno.
Che cosa sono i disturbi del sonno
Quando si parla di disturbi del sonno si fa riferimento a un gruppo di disturbi che possono incidere non solo sulla quantità di tempo che riusciamo a dedicare al sonno, ma anche sulla qualità di quest’ultimo, tenendo in considerazione anche la compromissione delle attività diurne conseguente a un alterato e non soddisfacente ritmo sonno-veglia. Come riporta il più recente manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5, 2014) i disturbi del sonno si dividono in diversi disturbi, tra cui possiamo annoverare il disturbo da insonnia, il disturbo da ipersonnolenza, la narcolessia, i disturbi del sonno correlati alla respirazione, i disturbi dell’arousal del sonno REM, la sindrome da gambe senza riposo e il disturbo del sonno indotto da sostanze/farmaci.
Quali sono i sintomi dell'insonnia e come si riconosce?
I sintomi dell’insonnia
Il disturbo del sonno più diffuso è il disturbo da insonnia. I sintomi dell’insonnia sono:
Difficoltà ad addormentarsi ed iniziare il sonno
Difficoltà a mantenere il sonno che è disturbato da frequenti risvegli e/o difficoltà a riaddormentarsi
Risveglio precoce al mattino con conseguente difficoltà a riaddormentarsi.
L’alterazione del sonno è fonte di disagio significativo tanto da compromettere le normali abitudini di vita e si verifica almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno tre mesi e non è attribuibile agli effetti di una sostanza.
Oltre ai sintomi dell’insonnia ascrivibili principalmente alle ore notturne, non vanno dimenticati i disagi che si possono provare durante il giorno tra cui:
preoccupazioni relative al sonno
maggiore affaticabilità
senso generale di malessere spesso associato ad un tono dell’umore alterato e una maggiore irritabilità
diminuzione della capacità di concentrazione con un possibile peggioramento nel rendimento sociale e lavorativo
sintomi fisici, quali mal di testa, fomicolii, stati tensivi, sintomi gastrointestinali
Come si fa a capire se una persona soffre di insonnia?
Per poter considerare una persona realmente affetta da un grado significativo di insonnia, i criteri minimi sono:
quantità di tempo per l’addormentamento e di risveglio notturno uguale o superiore a 30 minuti;
frequenza uguale o maggiore a 3 notti a settimana;
durata uguale o maggiore a 6 mesi.
Nonostante l’insonnia sia definita un disturbo del sonno, ha ripercussioni che si estendono anche oltre il periodo di sonno, interessando significativamente il periodo di veglia. Infatti, le persone che soffrono di disturbi del sonno, lamentano sonnolenza diurna e un peggioramento delle loro capacità lavorative (Morin, 1993). Coloro che soffrono di insonnia, rispetto agli individui che non presentano insonnia, riportano anche elevati livelli di ansia e depressione. L’insonnia può rappresentare quindi, un fattore di rischio o un fattore causale per lo sviluppo di alcuni disturbi psichiatrici (Harvey, 2001; Lichstein, 2000)