Vittoria Peace Film Fest. I direttori artistici Luca Gambina e Giuseppe Gambina: Un successo che è andato al di là delle migliori aspettative. Luca Gambina e Giuseppe Gambina sono pienamente soddisfatti dell’esito del Vittoria Peace Film Fest. L’ottava edizione, sostenuta dal ministero della Cultura, con il patrocinio della città di Vittoria, secondo i direttori artistici, «ha registrato un successo che è andato al di là delle migliori aspettative. I cortometraggi, i documentari e i film presentati quest’anno hanno ricevuto l’approvazione dei numerosi spettatori, distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’interazione con i responsabili della piattaforma in streaming MyMovies è stata molto proficua. Per il gruppo che governa il festival, questa edizione online ha rappresentato l’occasione per acquisire nuove competenze digitali e per aprirsi ad altre possibilità. Infatti, la prossima edizione del Vittoria Peace Film Fest, la nona, pensata per la sala, in diretta e con la presenza di nuovo del pubblico e degli studenti, utilizzerà anche una sala aggiuntiva virtuale, quella della piattaforma. In questo modo sarà possibile fruire della bellezza di un festival in live e della estensione di un festival in streaming».
Dopo il bilancio, è tempo di ringraziamenti. Secondo i Gambina, «la visione del film L’Isola in Cantata di Pasquale Scimeca, Evento speciale in anteprima nazionale, ha procurato una straordinaria emozione. È stato un momento di pura poesia. Naturalmente, vogliamo ringraziare tutti gli autori che hanno mostrato le loro splendide opere in questa edizione unica. E auguri ai vincitori. A Davide Lorenzano, regista de L’abbraccio, Storia di Antonino e Stefano Saetta, miglior film dell’ottava edizione del Vittoria Peace Film Fest. Auguri a Stefano Conca Bonizzoni, autore de I naufraghi di Kerch di Stefano Conca Bonizzoni, Premio speciale della giuria del Concorso Lungometraggi e Documentari. Auguri a Domiziana De Fulvio, regista del documentario Sisterhood, Premio Sebastiano Gesù “Cinema per la pace”. Auguri al regista pakistano Tabish Habib, autore di May I have this seat?, miglior cortometraggio del festival. Auguri ad Adriano Valerio, regista di Les aigles de Carthage, Premio speciale della giuria del Concorso dei Cortometraggi».
Un grazie particolare va anche «al giornalista Andrea Di Falco, per il contributo prezioso e continuo. Andrea ha curato la Selezione ufficiale dei corti firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino. Inoltre, grazie a Gianluca Salvo, per la competenza nel montaggio dei contenuti audiovisivi, alcuni pensati e realizzati ad hoc per questa edizione del festival, dedicata al giornalista Gianni Molè, collaboratore del festival, scomparso di recente a causa del Covid. In sua memoria, abbiamo istituito il Premio giornalistico Gianni Molè “Cronisti per la pace”, che è stato assegnato alla documentarista e giornalista freelance Laura Silvia Battaglia. La quale, nell’edizione di dicembre, terrà un seminario ai giornalisti, secondo quella che era l’impostazione di Gianni Molè, che li organizzava a partire dalla visione di documentari sui temi del festival. Un altro grazie speciale va alla Giuria, presieduta dal regista italo-albanese Roland Sejko e composta dalla produttrice Linda Di Dio e dall’esperta di cinema Rosa Parisi. I giurati hanno assegnato una serie di premi, tra cui quello dedicato alla memoria dello storico del cinema Sebastiano Gesù, presidente delle prime cinque edizioni del festival.
La giuria concorda nel riconoscere l’alto livello dei cortometraggi e dei documentari in concorso in questa edizione». Tra le opere fuori concorso, i Gambina vogliono ricordare «l’interesse suscitato dal docu-film Il toro di Wall Street di Nello Correale, presidente onorario del festival, dedicato alla storia dello scultore vittoriese Arturo Di Modica, scomparso di recente. Altri documentari fuori concorso hanno arricchito il festival. Mauro Aprile Zanetti, appositamente per noi, da San Francisco, ha mostrato il volto pacifista del poeta Lawrence Ferlinghetti. Ma occorre menzionare anche l’intenso film Mother Cabrini di Daniela Gurrieri, il documentario Costruendo hub rurali educativi a cura della onlus Ciss (Cooperazione internazionale sud sud), la video-intervista puntuale di Andrea Di Falco a Delfina Licata, sul Rapporto italiani nel mondo e il documentario Il mare negli occhi di Liliana Stimolo, a cura della Cooperativa Iride, sulla cultura che viene dal mare». I direttori artistici sottolineano che, «sebbene in forma ridotta, anche quest’anno è stata proposta la seconda edizione della sezione Cinestudio, grazie alla collaborazione della dirigente dell’Usp di Ragusa, Viviana Assenza. La proiezione di corti degli studenti è stata preceduta da un intervento della stessa Assenza, della docente Tullia Giardina e di Nello Correale.
I tre hanno evidenziato l’importanza di una sinergia tra cinema e scuola, funzionale anche all’educazione civica e ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento». I Gambina ringraziano, infine, «Gianni Ciancio, che si è occupato delle riprese al cinema; Nuccio Modica per le sue foto; i fratelli Giuseppe e Giacomo Salerno, che hanno curato la grafica e l’impaginazione del programma e del catalogo del festival; la giornalista Daniela Citino, che ha organizzato la conferenza stampa di presentazione». A conclusione della kermesse cinematografica sui temi «della pace, della non violenza, dei diritti umani e dell’ambiente, del dialogo interculturale e tra le religioni, con simbolo il rametto di ulivo dai toni mediterranei disegnato proprio da Arturo Di Modica, auguriamo buona Pasqua a tutti, dando appuntamento a dicembre di quest’anno, in prossimità del Natale, per la nona edizione del Vittoria Peace Film Fest».