Tristezza dietro ad un sorriso e depressione: eterna viandante che ci visita a piacere.
La tristezza dietro ad un sorriso è un’emozione che interessa molti italiani. Si tratta di uno stato d’animo che è aumentate nell’ultimo anno di pandemia da Covid in Italia. Ma la tristezza è depressione?
Per battere la tristezza immaginala come una persona
Tristezza – scopriamone di più:
Essere tristi non vuol dire essere ammalati né essere depressi né lasciarsi sopraffare dall’inclemenza della vita come un’anima sconfitta. la tristezza è un’emozione, uno stato d’animo preciso che ci porta a rimanere immobilizzati per poterci capire un po’ meglio, per comprendere a fondo i nostri vuoti.
La tristezza, a volte, si nasconde dietro ad un sorriso. È come un’eterna viandante che ci visita a suo piacere, ricordandoci che siamo umani e che dalle nostre debolezze, talvolta possono nascere grandi punti di forza.
Sebbene sia vero che avere per un periodo prolungato uno stato emotivo negativo, come la tristezza, può sfociare nella depressione o nella vulnerabilità, ciò non sempre accade. Secondo alcune stime la depressione colpisce, almeno una volta nella vita, da una persona su cinque a una su tre, con una predilezione per le donne. I casi sono in crescita in tutto il mondo e diverse proiezioni dicono che nel 2030 potrebbe diventare la malattia cronica più diffusa, togliendo il primato ai disturbi cardiovascolari. Può esordire a qualunque età, ma più spesso tra i 20 e i 30 anni, e avere un andamento ricorrente.
tristezza, emozione negativa.
Consideriamo la tristezza unicamente come un’emozione negativa. Ebbene, nonostante la maggior parte delle volte essa venga associata ad eventi drammatici come una separazione, una perdita, un fallimento o una delusione, in origine non è sempre presente un elemento “negativo” in quanto tale.
A volte la tristezza consiste in una semplice fase di abbattimento, di apatia, nel bisogno di restare da soli con se stessi e i propri pensieri.
Le reazioni alla tristezza
Essere triste non è legato all’aver paura, al voler sfuggire da qualcosa. Eppure c’è chi tende a confondere la rabbia con la tristezza. Mi abbandonano e reagisco con rabbia, ma imparerò ad accettare la realtà attraversando un periodo con la mia tristezza, con il dolore emotivo, in questo caso.
Una persona triste non ha più mordente sia da un punto di vista relazionale sia sociale, per questo preferisce la solitudine in cui continua a pensare e ripensare a quello che ha perso. L’intensità emotiva varia in base all’importanza data all’oggetto perso. Spesso la tristezza è uno stato passeggero, a meno che non si cristallizzi. A quel punto diventa uno stato patologico che può diventare qualcosa di più della tristezza: depressione. tristezza e depressione non vanno tuttavia confuse.
La depressione è una patologia molto più invasiva e quantitativamente più invalidante. Porta ad avere una visione negativa di se stessi, del mondo e degli altri. La depressione è uno stato che può protrarsi e che in alcuni casi sfocia in situazioni funeste. Dalla depressione non si esce con un atto di volontà, ma tramite psicoterapia e terapia farmacologica.