Ragusa, le parole delle opposizioni di questa settimana. Gli interventi di Mario D’Asta, Mario Chiavola, Sergio Firrincieli ed Elisa Marino. Accolta con soddisfazione dal consigliere comunale del Pd, Mario D’Asta, la decisione dell’Amministrazione comunale di rescindere il contratto con la cooperativa che si è occupata della gestione dei servizi cimiteriali. D’Asta commenta “meglio tardi che mai, preso atto delle nostre segnalazioni” e spiega “le numerose inadempienze registrate e segnalate anche dall’opposizione, e tra queste, negli ultimi cinque anni, quelle provenienti dal sottoscritto con riferimento a diversi settori del nostro ente municipale hanno evidentemente spinto la Giunta a non attendere oltre e a disporre la risoluzione del contratto del 21 giugno 2018 e riferito al triennio in corso, tuttora in fase di proroga. Tra l’altro, nel dispositivo pubblicato all’albo pretorio è riportato che la risoluzione è motivata dalle ripetute inadempienze e obblighi del contratto da parte della cooperativa sociale che si è occupata della gestione dei servizi.
Ora, siccome ci risulta che proprio in queste ore il Comune si sta occupando di aprire le buste per la nuova gara e che alla stessa sembra abbia partecipato anche la cooperativa in questione, non vorremmo che il tutto si risolvesse in una sorta di specchietto per le allodole”. Quindi Mario D’Asta conclude “meglio tardi che mai, come si dice, anche se bene ha fatto l’amministrazione comunale a rescindere il contratto. Soprattutto perché, finalmente dopo anni, in questo modo, si prende atto che non tutto può essere concesso al Comune di Ragusa e che determinati comportamenti sono da stigmatizzare senza se e senza ma”. Intanto il capogruppo democratico Mario Chiavola, da parte sua, si dice soddisfatto per il ritorno dell’ambulanza del Seus 118 all’ospedale Arezzo di Ragusa sottolineando “a volte le sollecitazioni servono”. Poi aggiunge “una buona notizia in un momento, tra l’altro, molto delicato dal punto di vista dell’emergenza sanitaria. E, del resto, non aveva senso che il Sues 118 tenesse regolarmente operativo il personale all’interno di locali appositi senza la possibilità di potere disporre dell’ambulanza. Ricordiamo che si è trattato di un problema non di uno o due giorni, bensì di un disagio prolungato, andato avanti da metà marzo e risolto appena ieri.
A ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene e speriamo che non si debba più registrare una situazione simile che crea oltre che imbarazzo al personale anche e soprattutto un deficit sul fronte dei servizi che può costare caro a qualche cittadino che ha necessità”. Lamenta invece, a nome dell’intero gruppo 5 stelle, il consigliere Sergio Firrincieli, che per il ripristino delle bambinopoli disastrate l’amministrazione abbia “previsti solo ventimila euro quando ne sarebbero serviti 80. Insomma, è come mettere una pezza”. Firrincieli ricorda “dopo avere documentato il degrado in cui versano le bambinopoli, in special modo quella di Marina in piazza Padre Pio, avevamo presentato un ordine del giorno teso ad impegnare l’amministrazione comunale a effettuare una ricognizione e ad avviare le conseguenti azioni di ripristino di tutti i siti. La maggioranza, come fa di consueto, bocciò il nostro odg per partito preso”. Poi aggiunge “visto che nulla si muoveva, in fase di redazione del bilancio di previsione abbiamo predisposto un emendamento, con tutti i pareri tecnici favorevoli, dell’ammontare di 80mila euro, con fondi recuperati dal settore Servizi sociali, utile a eliminare le anomalie esistenti. Anche in quel caso, la maggioranza che sostiene il sindaco Cassì ha bocciato il provvedimento adducendo come pretesto il fatto che non avrebbe avuto senso togliere quelle somme dal settore Servizi sociali, nonostante le stesse fossero state individuate tra le voci ricomprese sotto il calderone delle varie ed eventuali”.
Quindi Sergio Firrincieli commenta “d’obbligo chiedersi se la maggioranza che sostiene Cassì e l’amministrazione comunale stessa abbiano una idea di quali siano i reali bisogni dei cittadini. Adesso, che senso ha avuto mettere una pezza con 20mila euro quando, invece, l’intervento complessivo di 80mila euro sarebbe servito a garantire un ripristino più efficace e a tutto tondo? E per recuperare queste somme che mancano, che faremo? Un bando? Oppure le ritroveremo sotto un’altra voce? O peggio le prenderanno dallo stesso capitolo da cui il nostro emendamento aveva proposto di attingere le risorse? C’è il rischio concreto che le bambinopoli rimangano in uno stato approssimativo per un’altra estate proprio per la mancanza di lungimiranza e programmazione che naturalmente connotano la mancanza di una strategia complessiva per la città e i suoi bisogni, da parte della Giunta municipale e della maggioranza che la sostiene”. Tocca invece ad una opposizione non presente in consiglio, ovvero il movimento Territorio, intervenire sul fatto che “con la ripartenza, Ragusa si troverà ancora senza progetto culturale”.
E’ la responsabile del settore scuola e cultura, Elisa Marino, a tracciare un quadro dalle tinte fosche “ a cosa vale arruolare un buon assessore alla cultura se tutto resta al palo e la stessa non può esplicare competenze e inventiva ? La situazione è davvero preoccupante e sappiamo che poche sono le colpe dell’assessore, ma occorre intervenire a 360°, perché, ovunque rivolgiamo l’attenzione, c’è il nulla, come progetti e come iniziative”. E passa ad enumerarli “l’iniziativa madre doveva essere quella dell’Ecomuseo, ad eccezione del sito, non abbiamo visto nulla, se ne parla a proposito di Castello di Donnafugata o di Vallata Santa Domenica, ma si comprende che la macchina stenta a partire. Di Ibla si parla non per la valorizzazione del suo ingente patrimonio artistico-architettonico ma per parcheggi, dehors, viabilità e problemi della ristorazione, nulla per rilanciare le presenze turistiche, nulla per la cultura. Si cerca di fare del Castello di Donnafugata il perno delle leve turistiche e culturali, ma c’è solo grande sfoggio di eloquio e di cultura, ma la sostanza è poca. Scarsa promozione per il Museo del Costume, stanze lasciate al loro destino, parco in totale abbandono, progetti di musei esterni e strutture interne tutti da verificare.
Il Museo Archeologico ancora chiuso, senza dire di chi sono le responsabilità del mancato avvio dei lavori per i requisiti di sicurezza, ma dal Comune non si leva nessuna voce per portare all’attenzione le cause dei ritardi: ci si diverte con la Vallata Santa Domenica e con Cava Gonfalone, ma l’attività pare circoscritta a identificare chi dovrà gestire i siti, di apertura non se ne parla. Si è parlato dei locali dell’Opera Pia, anche là tutto fermo, si doveva valorizzare la biblioteca e l’utilizzo funzionale della sua struttura, non se ne sa nulla”. Infine Elisa Marino di Territorio conclude “non si è riusciti nemmeno a produrre qualcosa in digitale sul nostro patrimonio, in funzione educativa per i giovani locali e promozionale all’esterno, anche la cultura che potrebbe essere seguita da casa, fa ormai parte del letargo di questa amministrazione per la quale, forse, il lockdown, le restrizioni, le chiusure diventano giustificativi delle inefficienze”. (da.di.)