Insomma, questa benedetta variante del Parco Agricolo Urbano di Ragusa è stata approvata, come sostiene l’amministrazione cittadina con una nota stampa ufficiale del 30 marzo scorso oppure no, come sostenuto prima dalla segreteria comunale del Pd già il 3 aprile e ora anche dal capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli ? Il quale, pensando probabilmente alla forse più famosa canzone di Fiorella Mannoia esordisce con un “quello che l’amministrazione comunale non dice” per poi passare ad esaminare le conseguenze di quella che si va decisamente configurando come una bocciatura. Sostiene l’esponente consiliare grillino “la bocciatura fa venire meno le clausole di salvaguardia, facendo sì che l’area in questione diventi preda di speculazioni edilizie e cementificazione selvaggia. Un fatto gravissimo quando, invece, l’intento avrebbe dovuto essere quello di preservare l’ambiente caratteristico della campagna ragusana con i suoi muri a secco e tutti gli altri elementi peculiari che lo contraddistinguono”.
E poi, anche a nome dei suoi colleghi di gruppo, ricorda “i Cinque Stelle avevano predisposto, con la precedente amministrazione, la variante mentre l’attuale assessore al ramo e questa amministrazione non sono stati in grado di difendere il Parco agricolo con lo schema di massima e le controdeduzioni che occorreva presentare in assessorato alla Regione. Stiamo parlando di una potenziale devastazione che riguarderà i percorsi naturalistici all’interno di quell’area, gli alberi esistenti nonché perfino dieci chilometri di pista ciclabile. Oggi un qualsiasi costruttore che decide di edificare due, cinque, dieci capannoni all’interno dei vari terreni può farlo. In più ci sarà la fascia dedicata ai sottoservizi che contribuirà a dilaniare ancora di più il paesaggio esistente, l’identità stessa del Parco agricolo urbano”. Segue poi un recriminazione “non capiamo perché l’assessore ai Lavori pubblici Giuffrida non abbia voluto rappresentare alla città come stiano realmente le cose, raccontando una bugia enorme quanto una casa.
La variante, infatti, è stata parzialmente approvata, cioè per quanto concerne la riduzione della quantità di metri quadrati edificabili nelle zone Peep mentre invece il parco agricolo non ha potuto usufruire di alcuna salvaguardia. La bocciatura è stata sonora e sembra che stia per essere presentato un ricorso al Tar per far sì che possa esserci giustizia urbanistica rispetto a una vicenda che merita la massima attenzione”. E per finire, come al solito, Sergio Firrincieli affronta ache l’aspetto politico della vicenda “ma è mai possibile che tutto ciò che esula dalla normale amministrazione, che in realtà sono bravi a fare passare per eccezionale quando, in realtà, è appena l’ordinarietà, è diventato così difficile da concretizzare per questa Giunta municipale quando, invece, si tratta di provvedimenti che dovrebbero essere l’espressione della loro competenza? Hanno trovato sul piatto, ben servito, lo strumento del Parco agricolo urbano, avrebbero dovuto adoperarsi, cercando di mettere in campo un certo spessore politico, per salvaguardarlo.
E, invece, non ci sono riusciti. E adesso ci si attende che il territorio comunale sia dilaniato dalla cementificazione. Ma come, l’amministrazione dei migliori, così si suole autodefinire, non è riuscita a portare a casa il risultato? E poi, una bocciatura arrivata per quale motivo? I cittadini ragusani aspettano delle risposte”. Ed è sempre lo stesso Firricieli ad insistere sul fatto che nessuna comunicazione, da parte dell’amministrazione, sia giunta a proposito di problemi idrici nella parte alta della città. Sarebbero infatti giunte “denunce di numerosi residenti di quei quartieri sul servizio idrico in panne, troppe segnalazioni, più del normale. Significa che si è verificato un serio disagio a monte ma non è stato comunicato alla città quale. Vorremmo saperne e capirne di più”. (da.di.)