Riceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto di un’esperienza di ricovero ospedaliero all’Emodinamica dell’ospedale Giovanni Paolo II° di Ragusa di un nostro lettore.
Ecco la lettera:
Scene da film di paura, Mi ritrovo sdraiato su un lettino in una sala operatoria coperto solo da un paio di mutandine usa e getta non della mia misura. Attorno al lettino una banda di giovani ragazze che mi infilano aghi, mi depilano, mi mettono un sondino nel naso e intanto qualcuna sghignazza e mi dice “Non muoverti!” Poi una fa “il tempo di un caffè e cominciamo!” non ho la forza di fare niente e mi sento rassegnato al mio destino. Poi entrano di nuovo con i camici verdi e con loro c’è il Doc che comincia ad affaccendarsi su di me e sento che mi sta entrando qualcosa dentro che sale, sale e penso che tra un po’ arriverà al mio cuore come una pugnalata. Intanto è aumentata la frenesia, ogni tanto sento la frase “vai con il pallone” e avverto che il cuore e il petto si gonfiano. Sento dolore e una delle assistenti del Doc mi fa un’iniezione credo per prolungare il tormento.
Ad un tratto sento una forte scossa dentro la pancia che mi fa sobbalzare e una voce che dice “Siamo noi” e le scosse si succedono e anche il pallone a tratti comincia a gonfiarmi dal di dentro! Sono stremato e una di quelle torturatrici mi asciuga una lacrima e mi chiama “Gioia” e io chiudo gli occhi e mi rassegno al mio destino. In questo stato sento voci che parlano di gradi molto oltre il sottozero! Ad un tratto la vice del Doc dice “abbiamo finito” e tutto si calma. Cominciano a levarmi aghi, sondini e tubicini vari. E lentamente il mio respiro torna calmo e riesco a guardare tutte quelle care infermiere e dottoresse che si sono prese cura di me con dolcezza e professionalità.Un grazie di cuore a tutta l’équipe dell’emodinamica dell’ospedale di Ragusa che si è presa cura di me e del mio cuore con questo intervento di ablazione atriale!
Ragusa 10/05/2021
Dario Distefano
Il racconto di un paziente per un intervento di ablazione atriale presso l’Emodinamica dell’ospedale Giovanni Paolo IIà di Ragusa. Dalla paura e scombussolamento iniziali al felice esito dell’intervento con i ringraziamenti per l’équipe