Assegno unico per le famiglie da luglio 2021. Lo conferma il ministro per le Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, in una intervista su Rainews24. "Confermo che l'assegno unico per le famiglie parte a luglio e sarà in un provvedimento a parte: sarà in una forma ponte, temporanea, con le detrazioni fiscali che rimangono a carico delle famiglie, e da luglio a dicembre l'assegno sarà erogato dall'Inps su richiesta", mentre "da gennaio sarà in forma definitiva". L’assegno in forma temporanea sarà assicurato alle famiglie da luglio a dicembre 2021, dice il ministro Binetti, in attesa di un via libera definitivo per il prossimo anni. “L’assegno unico e universale partirà a luglio – ha detto Bonetti – e, come ha ricordato il presidente Draghi, non si torna indietro. Da luglio, anche chi non ha mai ricevuto l’assegno familiare avrà il nuovo assegno e per i dipendenti sarà maggiorato il vecchio assegno. Manterremo le detrazioni fiscali per questo anno. E da gennaio 2022 la misura partirà nella sua forma definitiva, per tutti. L’assegno sarà erogato mensilmente, una cifra certa, con una maggiorazione dal terzo figlio e per figli con disabilità”.
Assegno unico familiare, a chi spetta
L’assegno unico familiare consiste in un assegno mensile a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Inoltre, l’assegno ha un valore massimo di 250 euro, in base all’Isee, ed è composto da un valore fisso e uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia. Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
è iscritto all’università;
è un tirocinante;
è iscritto a un corso professionale;
svolge il servizio civile;
svolge un lavoro a basso reddito.
Assegno unico figli, Isee e importo: quanto vale?
Secondo una simulazione effettuata recentemente dal Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia l’assegno rischia in alcuni casi un ‘taglio’ dell’importo rispetto ai 250 euro. L’assegno -come credito di imposta o accredito mensile- ingloberà le agevolazioni attualmente esistenti e sarà legato all’Isee. Secondo lo scenario prospettato l’80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per ogni figlio under 21. Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui 8 famiglie su 10 hanno un’Isee sotto i 30 mila euro.
L’importo dell’assegno diminuisce se si alza l’Isee: per un Isee sopra i 52mila euro, il contributo scende a 67 euro mensili per i figli minori e a 40 euro per i figli maggiorenni ma di età inferiore ai 21 anni. Il quadro favorirebbe autonomi e incapienti, categorie oggi escluse dagli assegni famigliari. Risulterebbero sfavoriti i lavoratori dipendenti: 1,35 milioni di famiglie perderebbero in media 381 euro all’anno. Per tamponare questa disparità, si sottolinea, occorrono 800 milioni in più all’anno.