Etna e Stromboli: l'ultimo saluto al maestro Franco Battiato. Due contemporanee eruzioni di ieri. Ci piace immaginarle come un omaggio allo scomparso musicista. Chi scrive è di formazione agnostica razionalista e, così almeno si illude, illuminista. Niente dunque soprannaturale o, peggio ancora esoterico o simili. Tuttavia, tuttavia crede molto nelle coincidenze, non dimentico dalle grandi lezioni su questo tema che, negli editoriali della rivista Linus dava, negli anni ’70, un grande intellettuale (di sinistra) il cui ricordo, temiamo, si è molto sbiadito, Oresta Del Buono. Ed allora eccole le coincidenze, sempre lì, pronte, quando meno te lo aspetti, a presentarsi, silenziosamente, senza strombazzamenti, ma quasi a dire “beh, siamo qua, avete capito?”.
Nella mattinata di mercoledì, mentre a Milo si svolgono in forma molto privata i funerali di Franco Battiato, ecco che sua magnificenza Etna ritiene di farsi sentire con una eruzione ed il solito codazzo di fumo lapilli e quant’altro. E poteva forse essere da meno Stromboli, là, in pieno alto mare, a dire “maestro anch’io voglio esserci a salutarti”, ed infiammare, con il suo omaggio, la sciara di fuoco? A noi, umili mortali rimane soltanto da riascoltare, e magari canticchiare, in sordine, una qualunque dellle sue canzoni, dedicare a chi amiamo, che per noi è certamente un essere speciale, forse la più splendida di tutte, “la cura” e rimpiagere la morte di un altro grande siciliano.
Chissà che in verdi praterie non incontri l’altro maestro, AC, e magari si mettano a discutere delle correnti gravitazionali, tra dervisci che ballano al suono di cavigliere del Kathakali. (daniele distefano)