Mentre nel tardo pomeriggio di venerdì l’amministrazione comunale rendeva nota che “ anche se al momento perdura lo stato di crisi al sistema per lo smaltimento dei rifiuti, sia nella giornata di sabato 22 che in quella di lunedì 24 maggio, verrà garantito il ritiro dell’umido”, nella mattinata dello stesso giorno il movimento politico Territorio sferrava un durissimo attacco alla stessa amministrazione accusandola che si tratta di “un’emergenza pre-annunciata”. Il segretario di Territorio, Raffaele Schembari, osserva “la situazione di gravissima emergenza che stiamo vivendo e che non solo ha impedito in questi giorni, ma potrebbe rendere sempre più difficile la raccolta e lo smaltimento di carta, vetro e indifferenziati, ha radici lontane e colpe attuali” e ne fa la cronistoria “risale infatti a circa dieci anni fa la scelta politica, per nulla condivisibile, di non seguire la strada tracciata dall’Amministrazione Di Pasquale di un potenziamento della cava e, invece, si preferisce espellere i rifiuti da Ragusa, mandandoli in siti lontani che hanno fatto lievitare i prezzi.
Sicuramente ognuno nel suo piccolo egoistico desiderio non desidererebbe avere l’immondizia vicino casa, ….. ma nemmeno dentro casa!!! E va addebitata all’attuale Giunta la colpa di non aver previsto quel che poteva accadere e che oggi, puntualmente, ci attanaglia. Spedire fuori i rifiuti significa far lievitare i prezzi, per ottenere risultati tutti da verificare. Già da allora è iniziato il lento ma inesorabile declino, cui nessuno ha pensato di dover controbattere. Politica è amore verso la propria città, e non l’arte di affrontare le emergenze dando sempre la colpa ad altri”. Detto questo Schembari prosegue “il progetto di espellere i rifiuti dal territorio ragusano per conferirli in discariche lontane e non controllabili sta dando oggi i suoi frutti avvelenati, dovremo “obtorto collo” dipendere dalle volontà di terzi, ma le colpe sono anche di chi ha accettato, forse senza neppure considerarlo, il rischio di esporre la città al pericolo di dover subire le decisioni altrui e gli altrui tentennamenti, le scarse capacità e gli umori di amministrazioni che, oggi, sono in grado di imporre le loro politiche ai nostri bisogni”.
L’accusa specifica che il segretario di Territorio rivolge “all’attuale governo della città, nonostante la prestigiosa carica ricoperta dal Sindaco Cassì in seno alla società che doveva – negli intenti elettorali e post elettorali – attuare una raccolta dai numeri altissimi, è che non ha programmato, non ha verificato, non ha pensato a cosa ci avrebbe riservato il futuro che adesso ci è precipitato addosso”. A conclusione della propria reprimenda, Raffaele Schembari ironizza “l’unica attenzione che viene dedicata alla città è l’annuncio telefonico, che peraltro raggiunge quei pochi che sono ancora disposti a pagare un’utenza fissa, con cui si invita a non esporre i mastelli” e avverte “rischiamo, a breve, di doverci tenere sul balcone anche l’umido? O di sapere, all’improvviso, che quella raccolta viene conferita in siti poco sicuri?” e allarga sconsolatamente le braccia “il governo di una città dovrebbe essere ben altro”. (da.di.)