Comibleo chiede Guardia Medica a Ragusa Ibla. Ed anche la derattizzazione e disinfestazione delle aree urbane e suburbane. Sempre attivissimo a Ragusa Ibla il Comibleo (Comitato Spontaneo di Volontariato ) che quasi giornalmente interviene per segnalare criticità nel quartiere barocco e sollecitarne la soluzione. Questa volta torna a insistere sulla necessità di ripristinare il presidio di guardia medica trasmettendo una richiesta formale al direttore generale dell’Asp 7, Angelo Aliquò, e al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, dopo le precedenti verbali. Comibleo evidenzia “nella certezza che, quanto prima, si ritorni alla normalità della vita sociale con l’apertura in sicurezza dell’università, di tutte le attività economiche e delle strutture turistiche, si ripropone il problema della mancanza del servizio di guardia medica a Ragusa Ibla soppresso inverosimilmente più di un decennio fa.
La situazione si è ulteriormente aggravata a seguito dell’apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II che dista ben 12 km da Ibla e non come prima (l’ospedale Civile n.d.r.) ad appena 2 km. E per raggiungerlo occorre attraversare le arterie più densamente trafficate di Ragusa. La soppressione di tale servizio, infatti, penalizza fortemente oltre agli abitanti di Ibla, patrimonio Unesco, centinaia di studenti universitari della facoltà di lingue e letterature straniere che risiedono a Ibla, gli ospiti del centro di accoglienza per extracomunitari e, durante la stagione estiva, oltre 600 ospiti delle varie strutture ricettive, migliaia di visitatori e turisti attratti dall’eccezionale patrimonio artistico e dalle numerose manifestazioni culturali e religiose che si svolgono a Ibla, essendo chiamato il servizio di guardia medica ad assicurare l’assistenza sanitaria di base anche ai non residenti che non possono rivolgersi al proprio medico di famiglia”. Nel “ritenere pertanto indifferibile disporre il ripristino del servizio di Guardia medica a Ibla che eviterebbe di rivolgersi al Pronto soccorso per lievi malori e garantirebbe immediata assistenza sanitaria ai pazienti anche in caso di patologie con carattere di urgenza”, Comibleo sottolinea anche al manager della sanità ragusana e al primo cittadino la necessità di tenere in conto la problematica della mancanza di accessibilità delle ambulanze in dotazione al 118 in numerose strade del centro storico di Ibla e di Ragusa centro, a causa della ristrettezza delle vie e indica la propria soluzione “dotare la postazione del Servizio 118 di Ragusa Ibla di ambulanza di soccorso per emergenze speciali previste dalla relativa direttiva del ministero della Salute, con un mezzo, quindi, in grado di raggiungere le modeste vie del centro storico”.
Attenzionata poi dal comitato spontaneo dei residenti di Ibla anche la necessità di procedere, per l’area urbana e per quella extraurbana, alla disinfestazione e derattizzazione per prevenire la proliferazione e diffusione di insetti e roditori. Una nota in tal senso è stata consegnata al sindaco e in essa si fa notare come “già numerosi cittadini lamentano l’invasione di insetti, in particolare mosche, zanzare, blatte e la presenza di topi lungo vie e scalinate, in prossimità di abitazioni abbandonate o con affaccio sulle vallate e nel Giardino ibleo”. Nel documento presentato al primo cittadino Comibleo ricorda “le indispensabili misure atte a contenere la diffusione di insetti, in particolare delle mosche, che sono i principali veicoli di trasmissione di infezioni e malattie infettive, e i roditori: costante pulizia e rimozione dei rifiuti; vigilanza sul rispetto delle norme che regolano il conferimento dei rifiuti spesso abbandonati attorno ai cassonetti dei pubblici esercizi e dei cestelli sparsi lungo le aree cittadine maggiormente frequentate del centro storico, che risultano infestati di mosche e vespe attratti dagli avanzi di cibi, gelati e dolciumi vari; periodico lavaggio e disinfezione dei cassonetti della raccolta dei rifiuti solidi urbani degli esercizi pubblici e dei cestelli prima indicati che non siano trattati ma solo svuotati; svuotamento e pulizia delle caditoie stradali di intercettazione delle acque piovane da dove, oltre ad esalazioni maleodoranti, fuoriescono i topi; diserbo delle infestanti di strade, scalinate e pareti rocciose laterali; costante lotta contro le mosche delle aziende agricole dedite agli allevamenti”.
Infatti per il comitato “il rispetto di tali misure è propedeutico alle successive operazioni di disinfestazione con l’utilizzo di idonei prodotti antilarvali che, proprio all’inizio della bella stagione, danno il migliore risultato in termini di contenimento della proliferazione e diffusione degli insetti, per cui in genere è sufficiente ripetere un secondo trattamento con normale insetticida durante la prima decade di luglio. Per quanto riguarda la derattizzazione è importante che i topi non associno i sintomi di avvelenamento con il consumo delle esche, perché altrimenti non le mangeranno e quindi non si riuscirà a limitare il problema. Ribadiamo, dunque, la necessità di disporre un efficace servizio di disinfestazione e derattizzazione con utilizzo di sostanze non tossiche e/o nocive per animali domestici e uccelli, validate dal ministero della Salute”. (da.di.)