Quello del fenomeno per cui il prezzo dell’immobile viene forzosamente abbassato facendo andare a vuoto le aste, per poi acquistarle a prezzi bassissimi è stato in tempi recenti molto diffuso nella provincia di ragusa, e non solo, dando origine a verie e proprie tragedia che hanno colpito l’opinione puvbblica. Ora il gruppo parlamentare 5 stelle all’Ars ha presentato, prima firmataria la deputata ragusana Stefania Campo, un atto che “va a tutela delle vittime di un fenomeno che ha dato vita a situazioni drammatiche che travolgono chi si ritrova a non poter più pagare un mutuo, perché ha perso il lavoro, o perché un membro della famiglia si è ammalato. Vere e proprie tragedie su cui è necessario intervenire a più livelli, garantendo sia il debitore che il creditore ma attuando una serie di misure volte a contrastare la piaga del prezzo vile, un meccanismo con cui il prezzo dell’immobile viene forzosamente abbassato facendo andare a vuoto le aste, per poi acquistarle a prezzi bassissimi.
Ciò non libera il debitore dal proprio onere, ma genera la perdita della casa”. Spiega Stefania Campo “l’emendamento al disegno di legge regionale “Interventi contro la povertà e l'esclusione sociale”, è attualmente all’esame della commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari dell’Assemblea regionale Sicilia ed approderà in Aula unicamente per il voto finale. Con questo atto parlamentare riusciremo a includere anche tale piaga sociale tra le povertà necessarie di tutela. Mi preme sottolineare la proficua collaborazione portata avanti con Fabrizio Licitra, presidente dell’Associazione "Vittime aste e prezzo vile" e membro del direttivo della "Federazione europea per la Giustizia", che ringrazio anche per l’appello lanciato a tutta la deputazione iblea, e che ho prontamente raccolto, declinando i suggerimenti ricevuti in una concreta azione legislativa”.
Insomma, conclude la parlamentare 5 stelle “un emendamento a tutela dei nuclei familiari che vivono il dramma della perdita della prima casa, una vera e propria tragedia che ha colpito tantissime famiglie nella sola provincia di Ragusa, e che garantisca, per quanto possibile, sia il superamento delle condizioni di indigenza, che di isolamento ma anche di reintegro in ambito lavorativo”. (da.di.)