“Sentire parlare di sblocco dei licenziamenti, come se non fosse accaduto niente in questi ultimi quindici mesi, crea qualche apprensione di troppo. Anche a Vittoria dove potrebbero esplodere disagi sociali non di poco conto e dove, invece, è necessario attivare dei canali istituzionali destinati ad esercitare un adeguato pressing nei confronti del Governo nazionale affinché si prolunghi ancora per qualche mese l’attuale blocco”. E’ il commento che arriva dal segretario dell’associazione politica Reset Vittoria, Alessandro Mugnas, dopo avere preso atto delle pesanti difficoltà con cui numerose imprese presenti sul territorio cittadino, espressione di quasi tutti i settori economici, stanno facendo i conti in questa delicata fase, riuscendo a sopravvivere solo in virtù del sistema di aiuti provenienti dall’esecutivo nazionale e, in parte, anche da quello regionale. “In una città come Vittoria, lo sblocco dei licenziamenti – afferma Mugnas – determinerebbe una crisi economica e sociale che rischierebbe di diventare irreversibile.
E si badi bene che non parliamo soltanto del comparto agricolo, quello più trainante, ma anche e soprattutto di piccole e medie imprese operanti in altri ambiti che non ce la farebbero a reggere i costi, alla luce della crisi con cui si sono confrontati, e che, come unica soluzione, troverebbero quella di mandare a casa parte del proprio personale. Tagli che, a catena, si ripercuoterebbero sull’economia e sul giro di produttività che, a questo punto, si ridurrebbe di parecchi punti sino ad attivare una sorta di regressione. Insomma, dopo un periodo, bene o male, di congelamento, tutto si ridurrebbe a un disastro e, allora, dovremmo cominciare a fare i conti con una Vittoria completamente scompaginata dal punto di vista sociale. Non possiamo permettercelo. La nostra città non può permetterselo. Tutto questo, lo diciamo con chiarezza, è da evitare”.