L'intelligence americana non è stata in grado di trovare conferme della presenza di alieni nello spazio. Lo scrive la Cnn sottolineando che per i funzionari statunitensi gli oggetti volanti non identificati incontrati dai piloti della Marina degli Stati Uniti negli ultimi anni non possono essere definiti come astronavi aliene. Tuttavia questi oggetti non sono stati identificati, come spiegano le fonti citate dal New York Times in merito a un rapporto sugli Ufo che dovrebbe essere consegnato al Congresso alla fine di questo mese. Tre delle cinque fonti citate dal giornale non hanno però escluso una possibile presenza aliena nello spazio. Non è stata nemmeno esclusa la possibilità che questi oggetti appartenessero ad aerei russi o cinesi, sollevando così dubbi sulla sicurezza nazionale, ha affermato una delle fonti. Il documento ufficiale dell'intelligence Usa sugli oggetti volanti non identificati (Ufo) o Unidentified Aerial Phenomena (Uap) è in dirittura d'arrivo: dovrebbe essere consegnato al Congresso il prossimo 25 giugno. Il New York Times ne ha pubblicato un'anticipazione, che in sostanza ratifica quanto già espresso, aggiungendo però degli elementi che non chiudono la vicenda.
La relazione secondo quanto raccontato dal Nyt stabilisce infatti che "non c'è alcuna prova" che i fenomeni aerei che hanno per testimoni personale militare aereo e marittimo siano riconducibili a "astronavi aliene". Ma, sempre valutando le testimonianze, "non è nemmeno possibile escluderlo". E sottolinea che "non si tratta di tecnologia americana". Un elemento chiave perché secondo le testimonianze dirette del personale militare, gli Uap manifestano comportamenti irriproducibili dai velivoli militari e civili conosciuti. Il rapporto esamina anche episodi che hanno coinvolto militari stranieri, e l'intelligence ritiene che "almeno alcuni dei fenomeni aerei potrebbero essere tecnologia sperimentale di una potenza rivale, molto probabilmente la Russia o la Cina". Paesi che dispongono di tecnologia per la velocità ipersonica, registrata in una casistica di 120 "incidenti" di cui viste le altre caratteristiche, le spiegazioni restano però sfuggenti. Ma che secondo il rapporto comunque, non hanno niente a che vedere con la tecnologia statunitense. E con quella di ipotetici alieni? Non ci sono prove. Ma nemmeno prove che non sia così.
Uno scenario intricato insomma, soprattutto per la sicurezza nazionale. Considerando che il comportamento degli Uap appare come qualcosa di impossibile ai velivoli noti, con accelerazioni verticali e orizzontali improvvise, velocità sensibilmente più altre di quelle dei caccia militari, tempi di permanenza in aria irraggiungibili per i droni, addirittura fenomeni di scomparsa e ricomparsa improvvisa in zone diverse dello spazio aereo secondo quanto raccontano i piloti. Un fenomeno indecifrabile e fuori dal controllo militare, qualcosa che appare molto più vicino alla fantascienza che alla tecnologia. E di cui l'intelligence americana ammette di non sapere nulla, proprio come detto recentemente in tv dall'ex presidente Obama: "Ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano".
Il report ufficiale sugli ufo è quindi per pra una replica di quanto già vissuto dalla Difesa americana contestualmente al rilascio dei video arrivati dalla nave Omaha e girati al largo di San Diego. Il fenomeno Ufo (o Uap) esiste, è reale, ma non ha (ancora) una spiegazione. Un'ambiguità persistente che non permette di definire un'origine del fenomeno e nemmeno una spiegazione alle attività aeree (e anche marittime, nel caso degli oggetti transmediali) registrate dai militari. Un mistero su cui dopo il rapporto, il Congresso dovrà probabilmente prendere decisioni. t.t.